Madagascar. Elezioni ’23, le manovre della Wagner

di Francesco Giappichini

In Madagascar, in vista delle elezioni presidenziali del 9 novembre, si profila una sfida a due tra il capo dello stato in carica, il riformista Andry Rajoelina, e il deputato, imprenditore ed ex atleta di judo, Siteny Randrianasoloniaiko. Questi, originario di Toliara e noto semplicemente come “Siteny”, fu eletto tra le fila del partito del presidente nel ’19, quando era conosciuto soprattutto per aver presieduto il Comité olympique malgache. Dopodiché, parole sue, «durante il suo mandato mi sono reso conto che era scollegato dai bisogni della popolazione». Una sfida elettorale che attrae sempre più l’attenzione della comunità internazionale e dei think tank del mondo intero.
E non solo per le proposte dal sapore populista del 50enne presidente dell’African judo union (Aju), e vicepresidente dell’International judo federation. Lo sfidante, infatti, è considerato vicino alla Russia, e al suo presidente Vladimir Putin, e sarebbe già entrato in contatto con la Compagnia militare privata “Wagner”. Come riporta il Global initiative against transnational organized crime (Gi-toc), il Gruppo Wagner è «alla ricerca di nuovi candidati da sostenere nel 2023, per ripetere le strategie del 2018». Il gruppo paramilitare starebbe cioè ricercando un nuovo candidato «che possa offrire maggiori benefici finanziari o un sostegno più completo alla Russia sulla scena internazionale. Secondo tre diverse fonti, uno dei candidati alla presidenza, Siteny Randrianasoloniaiko, ha incontrato un “reclutatore” russo sospettato di essere legato a Wagner. Randrianasoloniaiko (…) è spesso percepito come politicamente vicino alla Russia».
Né si può dubitare, sia detto per inciso, dell’autorevolezza dell’organizzazione non governativa Gi-toc, che è sovente elogiata da “Polizia moderna”, la rivista della Polizia di stato italiana, qual primo «centro studi internazionale che ha promosso a livello mondiale il Covid Crime Watch». Si pone sulla stessa linea il qualificato portale “Africa intelligence”, con l’articolo «Presidenziali: le connessioni del candidato “Siteny” con la comunità imprenditoriale russa». Vi si riporta, senza mezzi termini, che «Siteny Randrianasoloniaiko, che si candida alle elezioni presidenziali, può contare sui rapporti economici con la famiglia di Marius Vizer, capo della Federazione internazionale di judo e vicino a Vladimir Putin».
Ancor più esplicito il settimanale francese “L’Express”: «Nelle Comore, ma anche in Madagascar, la Russia sta attaccando il “neocolonialismo” francese». I rapporti tra Randrianasoloniaiko e Putin, secondo la stampa nazionale, sarebbero nati dalla comune passione per il judo, e non va dimenticato che lo stesso inquilino del Cremlino è presidente onorario e ambasciatore della Fédération internationale de judo (Fij). E sul legame con l’universo russo “Siteny” deve aver creduto da subito, se è vero che nell’aprile ’21 rivelò di aver ricevuto una dose del vaccino russo anti-Covid, Sputnik V: una scelta probabilmente obbligata, durante la sua campagna per l’elezione alla presidenza dell’Union africaine de judo. Mentre, è notizia di questi giorni, la carovana elettorale di “Siteny”, denominata Mihava tour, beneficerebbe del sostegno tecnico e finanziario russo. Tuttavia il diretto interessato, nel corso di una recente intervista, ha negato ogni rapporto: «Questo è falso e nego qualsiasi sostegno politico-finanziario russo. Puoi controllare tutto ciò che vuoi, non c’è traccia di alcun supporto russo nelle mie attività».