Mali. Attacco a convoglio Onu: 5 caschi blu uccisi

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Caschi bluCinque caschi blu della Minusma sono rimasti uccisi in mali dopo che il convoglio su cui viaggiavano è stato attaccato da uomini armati vicino a Sévaré, in un’area solitamente non interessata da violenze.
L’elenco dei militari Onu morti ad opera dei gruppi jihadisti e separatisti è lungo: il 18 maggio cinque caschi blu ciadiani sono stati uccisi in un’imboscata ad Aguel’hoc; in febbraio è stato attaccato il campo Minusma a Timbuctù; nel novembre 2015 è stata presa di mira con colpi di mortaio la base dei caschi blu di Kindal, nel nord del Mali, dove sono morti due militari ghanesi e un civile; nell’aprile dello stesso anno è stato attaccato un convoglio a Gao.
Nei primi mesi del 2012 il Mlna (Movimento per la liberazione dell’Azawad), i tuareg e le altre popolazioni autoctone del nord del Mali (arabi, fulani e songhai) si erano alleati con i gruppi jihadisti di Ansar Dine e di al-Qaeda Aqmi nella lotta contro i regolari per ottenere la secessione del paese, e dopo la presa di Timbuctù, il 4 aprile era stata proclamata la Repubblica islamica dell’Azawad, durata solo un giorno ma prontamente riconosciuta da Qatar e Iran in cambio di concessioni petrolifere.
Tuttavia i jihadisti avevano sottomesso i tuareg, obbligandoli al rispetto rigoroso della sharia e arrivando a distruggere le antiche opere d’arte delle città e diverse antiche tombe.
Nel luglio del 2012 i tuareg, il Mnla e le popolazioni autoctone si erano ribellati ai jihadisti con scontri anche violenti, per poi sottoscrivere nel giugno di quest’anno un accordo di pace con Bamako, che nel frattempo aveva chiesto l’intervento dei francesi per ristabilire la situazione.
Ansar Dine si è poi alleato con l’Isis, divenendo la ramificazione dello Stato Islamico nel Paese africano.
Elementi secessionisti ed in lotta con Bamako sono ancora attivi nello sperduto deserto della regione.