Marocco. Insediato il Consiglio della Fondazione degli Ulema. Per la diffusione di un Islam moderato

di Belkassem Yassine

Mohammed vi ulemaRABAT – Il re del Marocco Mohammed VI ha presieduto ieri la cerimonia di insediamento del Consiglio Superiore della Fondazione Mohammed VI degli ulema africani con sede a Fes.
Creata il 26 giugno 2015 ai sensi di un Dahir (decreto legge), la fondazione ha come obiettivi principali la preservazione delle costanti religiose nel Regno e nei paesi africani, la propagazione del pensiero islamico moderato e la diffusione delle prescrizioni autentiche della sharia.
Si tratta di un’istituzione apolitica, che non sostituisce alcuna istituzione e non si inserisce in rivalità di alcun genere.
Il Consiglio superiore della Fondazione è composto da oltre di un centinaio di Ulema, di cui 13 donne, appartenenti a oltre di 30 paesi africani; il Regno è rappresentato da 20 membri tra cui tre donne.
Destinata a unificare e coordinare gli sforzi degli Ulema musulmani in Marocco e negli altri paesi africani per fare conoscere e diffondere i valori di un Islam tollerante, la fondazione si prefiggedi integrare i valori religiosi della tolleranza nelle riforme alla concernenti lo sviluppo in Africa, sia a livello continentale che di ogni singolo paese, di animare l’azione intellettuale, scientifica e culturale in relazione alla religione musulmana, di consolidare le relazioni storiche che legano il Marocco agli altri Stati africani e di vigilare al loro sviluppo.
Opera anche a favore dell’istituzione di centri ed enti religiosi, scientifici e culturali, per la rivitalizzazione del patrimonio culturale islamico africano comune, oltre che per l’instaurazione di relazioni di cooperazione con le associazioni e gli organismi che perseguono gli stessi obiettivi.
La creazione di questa fondazione è l’espressione di un lavoro oculato, appoggiato ad un capitale accumulato nelle relazioni del Regno del Marocco con una trentina di paesi africani.
L’iniziativa risponde al ruolo che ricompre il re nella sua qualità di Amir al-Mouminine, Difensore dei credenti, ovvero la protezione della fede e del culto. Essa raccoglie un insieme di azioni intraprese dal sovrano durante gli ultimi decenni che attestano suo impegno continuo a favore della promozione dei valori dell’Islam, in particolare la costruzione di moschee in molti paesi africani, la presenza regolare di ulema africani alle Lezioni Hassaniani del Ramadan, la creazione della Lega degli Ulema del Marocco e del Senegal, la predisposizione dell’Istituto degli Studi Africani, l’organizzazione di conferenze sulle tariqa di sufismo (confraternite) ed i doni di copie del Corano, secondo la versione Warch di Nafi, nell’interesse di molti paesi africani.
La Fondazione Mohammed VI degli Ulema Africani vuole essere uno spazio che dà formazione ma anche servizi agli ulema che rispondono al precetto di portare la parola di Dio in tutto il Continente africano. Si occupa inoltre di preservare l’unità della religione musulmana, di promuovere le acquisizioni nel dominio della scienza e della conoscenza, e di proteggere la fede musulmana e l’unità spirituale dei popoli africani contro tutte le correnti e i pensieri che mettono in pericolo la sacralità dell’Islam e i suoi precetti.
Vi partecipano gli ulema di Marocco, Etiopia, Centrafricana, Ciad, Senegal, Sudan, Somalia, Togo, Gabon, Camerun, Costa d’Avorio, Niger, Angola, Benin, Burkina Faso, Comore, Africa di Sud, Gibuti, Sao Tome e Principe, Sierra Leone, Gambia, Ghana, Guinea Bissau, Guinea – Conakry, Kenya, Liberia, Mali, Mauritania, Nigeria, Tanzania, Congo.