Marocco. Re rimuove numerosi ministri dopo indagine su progetto Al Hoceima Manarat Al Moutawassit

di Belkassem Yassine –

Il re del Marocco, Mohammed VI, ha ricevuto ieri, martedì 24 ottobre 2017, nel palazzo reale a Rabat, il presidente della Corte dei conti, Driss Jettou, in presenza dei due ministri dell’Interno e dell’Economia. In quest’udienza, Jettou, ha presentato al sovrano le conclusioni di un rapporto sul progetto di sviluppo denominato “Al Hoceima Manarat Al Moutawassit”.
La Corte dei conti ha aperto l’indagine, ordinata da Mohammed VI, quando il grande progetto di sviluppo della città settentrionale di Al Houceima non è stato avviato nelle scadenze richieste; Jettou ha sostanzialmente confermato ciò che era scritto nel rapporto degli ispettorati dei due ministeri, rimessi al re il 2 ottobre scorso, sottolineando che le indagini hanno rilevato l’esistenza di molte disfunzioni registrate sotto il governo precedente mentre molti settori ministeriali ed enti pubblici, nell’attuazione dei progetti, non hanno onorato i loro impegni; nel rapporto si aggiunge poi che le spiegazioni fornite non giustificano in alcun modo il ritardo nell’esecuzione di questo programma di sviluppo.
Per quanto riguarda la gestione del progetto, la commissione centrale di controllo, composta dai responsabili governativi interessati, si è riunita soltanto nel febbraio 2017, cioè 16 mesi dopo la firma della convenzione, nel momento in cui la commissione locale di controllo, presieduta dal governatore della provincia di Al Houceima, ha dimostrato la sua incapacità di mobilitare ed incoraggiare i vari partner e di avviare il progetto.
Il rapporto aggiunge che dinanzi all’inosservanza degli impegni ed il ritardo nel lancio dei progetti, alcuni settori interessati hanno trasferito una parte dei loro contributi finanziari all’Agenzia di Sviluppo delle Province del Nord, al fine di non assumersi le proprie responsabilità.
Considerando l’importanza di questo programma di sviluppo e dei diversi partner, si è dimostrato quindi necessario che il governo e la commissione ministeriale, su iniziativa del ministero dell’Interno, assumessero il controllo diretto del progetto, in particolare durante la sua fase di lancio: la maggior parte delle opere non è stata infatti ancora cominciata.
Jettou ha fatto però sapere che non vi è stata nessuna frode né malversazione, ma solo quelle che ha definito “negligenze inaccettabili”, insieme a “spiegazioni non convincenti” e “manovre non adeguate”.
Il comunicato del palazzo reale di ieri invoca quindi l’articolo della Costituzione che consente al re di revocare l’incarico agli alti responsabili dello stato e dell’amministrazione, ed indica le misure seguenti: solleva dal loro ruolo Mohamed Hassad, ministro dell’Educazione nazionale, dell’Insegnamento superiore, della Ricerca scientifica e della Formazione professionale, nella sua qualità di ministro dell’Interno all’epoca dei fatti; Nabil Benabdallah, ministro dell’Abitazione, dell’Urbanismo e della Politica della Città; Houssaine El Ouardi, ministro della Sanità nel governo; Benkirane Larbi Bencheikh, Segretario di Stato alla Formazione professionale, all’epoca dei fatti direttore dell’Ofppt (Ufficio della formazione professionale) e Ali Fassi Fihri, Direttore generale dell’Onee (Ufficio nazionale dell’elettricità e dell’acqua).
A questo si aggiunge poi la “notifica di non soddisfazione del sovrano” e la decisione di non affidare quindi future missioni ai seguenti ex responsabili nel governo di Benkirane: Rachid Belmokhtar, ex ministro dell’Educazione nazionale; Lahcen Haddad, ex ministro del Turismo; Lahcen Sekkouri, ex ministro della Gioventù e dello Sport; Amine Sbihi, ex ministro per gli Affari Culturali; Hakima el Haité, ex Segretario di Stato all’Ambiente ed altri 14 alti funzionari pubblici.
La decisione del re ha quindi lo scopo di scoraggiare eventuali futuri inadempimenti nell’attuazione, nei termini prescritti, dei progetti di sviluppo socioeconomico nelle varie regioni del regno e mettere i responsabili governativi, indipendentemente dalla formazione politica alla quale appartengono, dinanzi alle loro responsabilità.
Nella stessa occasione Mohammed VI ha incaricato il capo del governo, Saad Eddine Al Otmani, di presentare proposte di nomina di nuovi responsabili governativi, in sostituzione di quelli decaduti.
D’altra parte, le conclusioni del rapporto della Corte dei conti hanno mostrato che, dopo le istruzioni fornite dal re in occasione della riunione Consiglio dei ministri, tenutasi il 25 giugno scorso, era
comunque stata registrata una nuova dinamica nei rapporti con i vari partner, e un certo grado di progresso era stato raggiunto nell’attuazione di diversi progetti.
In questo contesto il sovrano, pur rallegrandosi per gli sforzi compiuti dal governo attuale, in attesa di accelerare l’attuazione dei progetti programmati, ha ribadito la necessità di garantire l’efficienza nella realizzazione del progetto Manarat Al Moutawassit, per evitare ulteriori disfunzioni che potrebbero ostacolare lo sviluppo nelle varie regioni del regno.
In questo contesto Mohammed VI ha inoltre dato le sue alte istruzioni al ministro dell’Interno per condurre le indagini necessarie, a livello nazionale, sui responsabili che dipendono dal suo dicastero nell’amministrazione territoriale; in aggiunta a questo ha impartito ulteriori indicazioni al presidente della Corte dei conti per esaminare e valutare l’azione dei Consigli regionali d’investimento.