Kurdistan. Erbil pronta a congelare il risultato del referendum in cambio della fine delle ostilità

di Francesco Cirillo

Il governo regionale del Kurdistan Irq. ha chiesto alle autorità militari di Baghdad un immediato cessate-il-fuoco di tutte le operazioni militari nella regione. In cambio ha offerto il congelamento dei risultati del referendum del 25 settembre con il quale è stata votata l’indipendenza della regione.
Gli scontri sono in corso in particolare a Kirkuk, ricca di risorse petrolifere, presa dai curdi e poi di nuovo dagli iracheni, ma che risulta essere esterna ai confini della Regione autonoma (o nuovo Stato), ma da sempre è stata abitata dai curdi fino all”arabizzazione” della città e della regione voluta da Saddam Hussein, che non ha avuto remore ad usare nel 1988 contro gli abitanti il gas uccidendone oltre 5mila.
In più parti i Peshmerga, specialmente quelli che si rifanno al Partito Patriottico, si sono ritirati senza colpo sparare, costringendo quelli del Partito Democratico a fare altrettanto.
Negli ultimi giorni i militari iracheni si sono mossi per prendere alcuni valichi al confine con la Turchia, che già ha chiuso i rapporti con il Kurdistan, al fine di sigillare i confini e costringere la Regione all’isolamento tortale.