Marocco. Rivoluzione del Re e del Popolo: re Mohammed difende la sua politica africana

di Belkassem Yassine –

Tetuan – La politica africana adottata dal Marocco non è di oggi ma risale a decenni fa, ai primi anni dell’indipendenza del Regno: cosi re Mohammed Vi ha voluto ricordare le costanti che guidano la politica africana del Regno nel suo discorso pronunciato domenica in occasione della celebrazione del 64mo anniversario della Rivoluzione del Re e del Popolo.
La politica determinata del Marocco verso altri paesi africani nel quadro di partenariati Sud-Sud solidali è “una scelta saggia”, coronata dalla conclusione di grandi progetti di cooperazione tra il Regno ed i suoi partner africani, ha ricordato il Sovrano.
Fra questi progetti e realizzazioni appaiono i cantieri di gasdotto Nigeria – Marocco, le fabbriche di concime in Etiopia e Nigeria, i progetti di sviluppo a favore delle popolazioni locali, i villaggi di pescatori, ecc.
L’impegno del Marocco, quindi, nel difendere le cause e gli interessi dell’Africa è un orientamento “immutabile” in continuo consolidamento.
“Il ritorno del Marocco all’Unione Africana (UA) nel gennaio di quest’anno costituisce una decisione storica ed una grande vittoria diplomatica per il Marocco”, ha sottolineato il sovrano rinnovando con l’occasione i suoi ringraziamenti ai paesi africani che hanno sostenuto il Marocco, sperando che gli altri rivedano le loro posizioni.
L’apertura del Marocco sull’Africa non è stata motivata dal ritorno all’UA, dato che questo ritorno è solo l’inizio della concretizzazione della strategia di partenariato Sud-Sud solidale voluta dal Marocco sul continente.
Infatti “questo ritorno è principalmente l’inizio di una nuova tappa che sarà segnata da un lavoro congiunto con tutti i paesi africani per dare corpo ad un vero partenariato solidale e volto a operare insieme allo sviluppo del continente e alla soddisfazione delle necessità dei cittadini africani”, fa affermato il sovrano.
“Siamo impegnati attualmente a costruire un’Africa sicura di sé stessa, solidale, unita attorno a progetti concreti, aperta sulla sua ambiente”.
In questo senso, il sovrano ha mostrato soddisfazione per la decisione degli Stati membri dell’Ecowas di dare il loro accordo di principio per l’adesione del Marocco a questa organizzazione regionale dell’Africa dell’Ovest, sottolineando che il Regno è determinato ad operare per lo sviluppo solidale a profitto di popoli africani.
Sulla questione del Sahara il reo ha indicato che se il 2016 è stato anno della fermezza, il 2017 è anno della chiarezza. Una chiarezza con la quale il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha ben fatto la sua scelta, registrando nella sua risoluzione d’aprile scorso il quadro dei negoziati, insistendo sulla necessità di colloqui condotti in uno spirito di realismo, in riferimento al piano d’autonomia del Sahara presentato dal Marocco.
Tale chiarezza ha messo il processo del regolamento dell’ONU sulla buona strada e ha sbarrato la strada ai tentativi d coloro che cercano di deviarlo verso un orizzonte sconosciuto.
A tal proposito re Mohammed ha ricordato che molti paesi hanno ritirato il loro riconoscimento all’entità teorica autoproclamata dal Polisario in Algeria e sostengono a questo punto l’opzione dell’autonomia nell’ambito dell’unità e la sovranità del Marocco.
“Oltre al rispetto dei riferimenti che compongono il processo di regolamento avviato e la valutazione positiva dell’iniziativa d’autonomia marocchina percepita come un quadro di negoziato valido, è stata data importanza allo stabilire le responsabilità giuridiche e politiche che spettano alla parte veramente implicata in questo conflitto regionale”, ha ricordato il sovrano.
Il re ha rilevato che la gestione marocchina della crisi di El-Guergarate, alla frontiera tra Marocco e Mauritania, è stata condotta con serenità e fermezza e per questo ha portato al fallimento dei tentativi destinati ad alterare la situazione che prevale nel nostro Sahara, come pure ha annichilito le teorie dei nemici del Marocco sui sedicenti “territori liberati” dai separatisti del Polisario.
A tale riguardo il re ha reso omaggio alla diplomazia marocchina il cui attivismo contribuisce fattivamente all’immagine e all’opera del Marocco.
“La Rivoluzione del 20 agosto” contro il colonialismo “non è stata soltanto un evento rilevante nella storia del Marocco, ma ha avuto anche conseguenze ed estensioni significative nelle sfere maghrebina ed africana”, ha detto il sovrano, per cui viene ad essere necessario fare nostri i valori del sacrificio, della fedeltà e dell’altruismo per portare degnamente la torcia di questa Rivoluzione rinnovata sulla scena nazionale e continentale. Il nesso era fortissimo tra la Rivoluzione del Re e del Popolo marocchina e i movimenti di liberazione in Africa.
Cioè, “armati di questi principi e dotati di un senso forte, grazie al lavoro di tutti saremo in grado di smontare le sfide complesse che ci assalgono, di condurre a buona fine il processo di sviluppo globale, e di consolidare la sicurezza e la stabilità che i popoli della regione auspicano”, ha affermato Mohammed VI.