di Alberto Galvi –
Tre fondi sovrani degli Stati del Golfo, l’ADIA (Abu Dhabi Investment Authority), la KIA (Kuwait Investment Authority) e la holding ADQ (Abu Dhabi Development Holding Company) hanno firmato un accordo a Rabat, in Marocco, per promuovere gli investimenti in Africa, insieme a nove provenienti dall’interno del continente: Angola, Gibuti, Egitto, Etiopia, Gabon, Ghana, Marocco, Nigeria e Ruanda.
L’accordo è stato firmato a margine del primo incontro dell’ASIF (Africa Sovereign Investors Forum), una piattaforma che riunisce i fondi sovrani di quei nove paesi, ed è avvenuto in un momento in cui sono in corso periodi economici vulnerabili per molti paesi africani. L’Africa sta affrontando una crisi senza precedenti causata dall’invasione russa dell’Ucraina, durata finora quattro mesi e che ha portato all’impennata dei prezzi di cibo e di carburante.
I capi dei fondi sovrani africani che hanno partecipato all’evento hanno affermato che l’obiettivo di ASIF sarà la mobilitazione di capitali in base al criterio dell’equità, la promozione di progetti verdi e l’investimento nella logistica, specialmente negli Stati già in difficoltà a causa dei cambiamenti climatici, della pandemia di coronavirus e ora degli effetti della guerra in Ucraina.
Gli organizzatori non hanno però fornito dettagli su come esattamente i fondi del Golfo sosterranno le loro controparti africane. I fondi sovrani africani che hanno firmato l’accordo sono: GIIF (Ghana Infrastructure Investment Fund), FSDEA (Fundo Soberano dell’Angola), FGIS (Fonds Gabonais d’Investissements Stratégiques), FONSIS (Fonds Souverain d’Investissements Stratégiques SA), NSIA (Nigeria Sovereign Investment Authority), FSD (Fonds souverain de Djibouti), AGDF (Agacro Development Fund) del Ruanda, FMDT (Fonds Marocain de Développement Touristique), e TSFE (The Sovereign Fund of Egypt).