di Alberto Galvi –
Gustavo Petro prenderà le redini della Colombia il prossimo 7 agosto, quando si concluderà il mandato dell’attuale presidente, il conservatore Iván Duque. Nel frattempo i leader di sinistra dell’America Latina si sono congratulati con il neo presidente eletto.
Il presidente argentino Alberto Fernández, entrato in carica nel 2019, ha descritto la vittoria di Petro come un’opportunità per l’unificazione dell’America Latina e come un prosieguo verso la democrazia dei suoi popoli.
Il sentimento di fraternità è stato ripreso da molti altri leader della regione. Nelle ultime elezioni anche Perù, Cile, Messico, Bolivia e Honduras si sono tutti spostati a sinistra, anche se alcuni osservatori hanno sostenuto che il cambiamento è radicato più nel populismo che nell’ideologia.
Inoltre il presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha accolto con favore la vittoria di Petro, anche se aveva stretti rapporti con il presidente colombiano uscente Iván Duque, comunque da lui criticato per l’appoggio alla figura dell’opposizione venezuelana Juan Guaidó e per le sue accuse secondo cui l’esercito venezuelano stesse collaborando con i gruppi ribelli colombiani. Per queste ragioni le relazioni diplomatiche tra i governi di Colombia e Venezuela sono state interrotte.
Il presidente eletto della Colombia ha indicato come suoi referenti di sinistra persone come l’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva o l’ecuadoriano Rafael Correa. Tuttavia altri vedono somiglianze con l’attuale presidente messicano, Andrés Manuel López Obrador, noto con le sue iniziali AMLO.