di Alberto Galvi –
Gli Stati Uniti hanno firmato accordi con le Isole Marshall, che permetteranno a Washington una presenza più forte nel Pacifico occidentale e il diritto di negare ad altre nazioni l’accesso alle acque territoriali delle isole. Gli accordi prevedono lo stanziamento di 2,3 miliardi di dollari in assistenza economica alle Isole Marshall in 20 anni. In cambio Washington potrà negare l’accesso ai 2,1 milioni di chilometri quadrati che circondano le Isole Marshall.
In un momento in cui la Cina sta tentando di espandere la propria influenza sulla regione, l’esercito statunitense acquisirà il controllo su un vasto settore del Pacifico occidentale, compreso le acque e lo spazio aereo dei territori americani del Pacifico di Guam e delle Marianne Settentrionali. Le Isole Marshall sono l’ultimo dei tre Stati cosiddetti Liberamente Associati a raggiungere accordi di attuazione definitivi con Washington. La Repubblica di Palau e gli FSM (Stati Federati di Micronesia) hanno firmato accordi paralleli a maggio.
Le Isole Marshall volevano fondi specifici per affrontare gli impatti negativi sull’ambiente e sulla salute, ma gli accordi non contengono alcun riferimento a fondi aggiuntivi per affrontare l’impatto dei test nucleari statunitensi sulla popolazione marshallese. I residenti dell’isola devono affrontare, tra gli altri problemi sanitari, tassi elevati di cancro. Le preoccupazioni ambientali includono il suolo radioattivo, le barriere coralline in via di estinzione e la perdita di biodiversità.
Con l’accordo firmato con le Isole Marshall, il Congresso statunitense deve avviare il processo di approvazione dei fondi per tutte e tre le nazioni insulari del Pacifico. L’amministrazione Biden sta cercando 7,1 miliardi di dollari per finanziare il pacchetto Compacts of Free Association nei prossimi 20 anni per tutte e tre le nazioni.
Da quando il presidente Xi Jinping è entrato in carica nel 2013, la Cina ha rafforzato in modo significativo il suo coinvolgimento nella regione delle Isole del Pacifico. Negli ultimi 10 anni Pechino ha esercitato pressioni economiche e politiche sui governi Marshall e Palau perché entrambe le nazioni insulari del Pacifico disconoscessero diplomaticamente Taiwan.