a cura di Massimo Gabbani –
“Una famiglia è come una foresta, quando sei fuori è densa, ma quando sei dentro, puoi vedere chiaramente che ogni albero ha il suo posto.” Questo antico proverbio africano ha un significato profondo che riflette la bellezza e la forza delle relazioni familiari.
“Like a Family” è un documentario che si immerge nell’intimo racconto dell’evoluzione di Shalom Home, un orfanotrofio che è diventato molto più di una semplice struttura, è diventato una famiglia. Questa narrazione copre un periodo di tre anni, un arco di tempo che ha segnato il ritorno del regista Massimo Gabbani nel cuore dell’orfanotrofio. Questa è la sua seconda visita dopo aver catturato la vita della struttura in un precedente documentario. La nostra storia si svolge nella suggestiva contea di Meru, in Kenya, e svelerà il straordinario viaggio che Shalom Home ha intrapreso in questi tre anni. Mostrerà come questa famiglia estesa sia cresciuta e si sia trasformata, dal momento in cui il regista ha puntato la sua telecamera su di essa per la prima volta. Ma non è solo una storia di cambiamento: è un racconto di speranza, di solidarietà, di sinergia tra due mondi, Italia e Kenya, simboleggiata dalla profonda collaborazione tra l’associazione Melamango ODV e padre Francis Gaciata. È una storia che abbraccia le anime e il cuore, una storia di amore e di crescita, che dimostra come Shalom Home sia veramente come una grande famiglia.
Tre anni sono trascorsi dall’ultima volta che ho visitato Shalom Home, e nel corso di questo periodo, molte sfide hanno attraversato non solo questa struttura, ma il mondo nel suo insieme. Tuttavia, ciò che è emerso è un testimonianza di resilienza straordinaria: i ragazzi e le ragazze di Shalom Home, sotto la guidanza amorevole di padre Francis, si sono uniti come una famiglia. In questo processo, sono emersi ancor più forti e coesi di quanto potessimo immaginare.
Per ciascuno di noi, la famiglia rappresenta un contesto cruciale. Al suo interno si trovano i nostri valori, le nostre radici, e svolge un ruolo fondamentale nel plasmare la crescita di ciascun individuo. I legami familiari sono spesso i più solidi e duraturi, quelli che ci accompagneranno per tutta la vita.
Ma ciò che rende Shalom Home veramente straordinario è la creazione di una vasta famiglia che accoglie in sé più di 500 bambini. Qui, il concetto di famiglia va oltre il sangue, trasformandosi in un legame che unisce cuori e anime. La comunità di Shalom Home è un esempio luminoso di come l’amore, la cura e la dedizione possano trasformare molte vite in una foresta fitta di legami profondi, dove ognuno trova il suo posto e il suo significato.
In un mondo segnato da sfide incolmabili, spiccano due eroi straordinari: Padre Francis Gaciata e l’associazione Melamango, le cui azioni hanno avuto un impatto profondo sulle vite di innumerevoli individui.
Padre Francis, un uomo con radici profonde nella comunità keniana, ha dimostrato una visione illuminante, comprensione delle dinamiche circostanti e un amore paterno che ha ispirato e guidato tutti gli ospiti di Shalom Home. La sua presenza amorevole e comprensiva è equilibrata da una fermezza che usa quando è necessaria. La sua missione è chiarissima: instillare valori fondamentali nei suoi ragazzi non solo con le parole, ma soprattutto con l’esempio concreto. Ogni attività all’interno e all’esterno di Shalom Home vede Padre Francis in prima fila, un faro di ispirazione per i giovani a lui affidati.
Tutto questo è stato reso possibile grazie al sostegno instancabile dell’associazione trentina Melamango. Questa collaborazione sinergica tra Padre Francis e Melamango ha trasformato Shalom Home da un semplice orfanotrofio in un faro di speranza per l’intera contea di Meru, con un impatto positivo evidente anche sulla comunità di Mitunguu, la cittadina adiacente.
La pandemia di COVID-19 ha gettato ombre oscure sulla regione, non solo a livello sanitario, ma anche economico. Le difficoltà economiche sono divenute quasi insostenibili, con un drastico aumento dei costi alimentari che hanno colpito duramente la struttura. La siccità ha accentuato la povertà delle famiglie locali, portando all’aumento costante del numero di bambini che bussano ogni giorno alle porte di Shalom Home in cerca di aiuto.
Padre Francis mi ha condotto in un viaggio per mostrarmi le condizioni disperate dei luoghi circostanti. Ho visto con i miei occhi le difficoltà economiche e sociali che affliggono tante persone, in particolare donne e bambini. Le cave di Mitunguu sono il triste simbolo di queste sfide, luoghi dove uomini e donne lavorano in condizioni estremamente pericolose e vengono sfruttati economicamente. Nessuna misura di sicurezza è in atto per garantire la loro incolumità. Ogni anno, molte vite vengono tragicamente spezzate a causa di crolli nelle cave o incidenti causati da situazioni di disperazione, spesso aggravate dall’uso di alcol o droghe, sostanze utilizzate come unico rifugio per sopportare tali circostanze avverse.
Molti dei bambini accolti da Shalom Home provengono da questo ambiente, sono bambini rimasti orfani o allontanati dalle loro famiglie a causa dell’incapacità di queste ultime di prendersi cura di loro. Sono bambini che hanno sperimentato le tragiche sfide della vita in un contesto difficile.
A Malcet, una frazione di Mitunguu, si cela un mondo oscuro, dove le storie di molte donne si intrecciano in un contesto di povertà e disperazione. Queste donne sono abbandonate, lasciate sole a crescere i loro figli, spesso allontanate anche dalle loro famiglie. Sono vittime dell’ingiustizia sociale e sfruttate dalla società, talvolta portate al punto di compiere gesti estremi come togliere la vita ai propri figli e poi suicidarsi.
In mezzo a questa disperazione, è cresciuta Elsy, una giovane donna coraggiosa. Oggi è maggiorenne, madre di un figlio e sieropositiva. La sua infanzia è stata segnata dallo sfruttamento, costringendola a prostituirsi sin da quando aveva soli 9 anni. Quando sua madre ha smesso di vederla come una fonte di guadagno, l’ha cacciata di casa insieme a suo figlio. Si sono ritrovati a dormire in un bagno pubblico, lottando per sopravvivere.
La speranza per Elsy e suo figlio ha iniziato a brillare quando hanno incrociato il cammino del generoso padre Francis.
I ragazzi che vivono per strada a Gakaromone, nello slum di Mitunguu, sono i figli di queste donne, sono orfani o provengono da famiglie sfavorite. Senza punti di riferimento, senza accesso all’istruzione, la loro esistenza è una lotta quotidiana. Molti di loro cercano rifugio nell’inalare colla, un atto disperato che causa danni irreversibili al loro giovane cervello. Questi ragazzi rappresentano la dura realtà della crisi economica, ma grazie a Shalom Home, il loro numero è rimasto contenuto, evitando conseguenze ancor più drammatiche.
L’istruzione è una delle principali vittime di questa difficile situazione economica. La scuola di Mbindi, nelle vicinanze di Mitunguu, è spettralmente vuota, poiché le famiglie, devastate dalla crisi, non possono più permettersi le tasse scolastiche. Questo precluderà a molti giovani il diritto all’istruzione, con gravi ripercussioni sul futuro dell’intera area. Padre Francis sa bene che l’istruzione è la chiave per trasformare non solo la vita individuale ma anche la società circostante.
Un’altra piaga che affligge questa comunità è l’aumento dei suoi anziani, spesso lasciati soli dai propri figli emigrati alla ricerca di lavoro in luoghi remoti. Questi anziani si ritrovano in case fatiscenti e spesso non possono più badare a se stessi. Sono destinati a morire da soli.
I giovani di Shalom Home svolgono un ruolo cruciale nell’aiutare questi anziani. Li trovano, li assistono con cibo e compiti domestici, ma soprattutto, offrono loro compagnia, restituendo loro un senso di vitalità. In passato, l’associazione Melamango ha sostenuto un progetto che ha permesso la costruzione di case per questi anziani, garantendo loro una vita dignitosa.
Queste storie ci ricordano quanto sia importante il lavoro svolto da Shalom Home e associazioni simili. Il loro impegno è una luce di speranza in un mondo segnato dalla disperazione, un faro di solidarietà che illumina le vite di chi è nel bisogno, offrendo una possibilità di rinascita.
In questo periodo, all’interno di Shalom, ho avuto il privilegio di conoscere Priscilla, una donna anziana che è stata accolta nella struttura quando non poteva più badare a se stessa. Priscilla è diventata la nonna di tutti, una figura incredibilmente significativa nella grande famiglia di Shalom Home. La sua assenza, avvenuta lo scorso giugno, ha lasciato un vuoto immenso all’interno di Shalom.
Negli ultimi tre anni, si è compiuto un atto di incredibile generosità e amore in memoria di Davide Chini, un giovane ragazzo trentino che è stato strappato alla vita in modo prematuro, a causa di un tragico incidente sul lavoro. La famiglia e gli amici di Davide hanno scelto di onorare la sua memoria attraverso una straordinaria iniziativa: la costruzione di una fattoria dedicata a lui. Questa fattoria, oggi, è diventata molto di più di un luogo di produzione; è diventata un baluardo di sostentamento per l’orfanotrofio e una fonte di lavoro per famiglie locali bisognose. Questa è la testimonianza di come l’amore e la memoria di un giovane ragazzo abbiano trovato una via per donare speranza e prosperità ad altre vite.
Ma la generosità e la memoria non si fermano qui. Anche Massimo Piazzi, un volontario dell’associazione Melamango, è stato prematuramente portato via da noi. La sua famiglia ha voluto onorare la sua dedizione e il suo spirito altruista realizzando un parco giochi e una casa per le suore all’interno di Shalom Home. Questi luoghi non sono solo dei monumenti tangibili alla sua memoria, ma sono diventati punti di riferimento e rifugio per tutti coloro che attraversano la soglia di Shalom. Il ricordo di Davide Chini e Massimo Piazzi, come guardiani invisibili, ispira e accompagna tutti coloro che cercano conforto e speranza all’interno di questa casa.
Per far sì che queste iniziative contino a portare il loro prezioso contributo, è diventato imperativo il progetto di realizzare un nuovo pozzo. La sua realizzazione non è solo una necessità pratica, ma una testimonianza di come Shalom Home si stia adoperando con tutto il cuore per garantire un futuro sostenibile per la fattoria e per l’orfanotrofio. Questo diventa ancor più cruciale considerando il periodo prolungato di siccità che sta flagellando la zona, mettendo a dura prova le risorse idriche. Insieme, possiamo dare vita a questa nuova speranza e continuare a coltivare un ambiente che fa la differenza nella vita di tante persone.
Il nostro documentario, in poco più di mezz’ora, dipinge un ritratto di vita: una realtà molto distante dalla nostra, intrisa di sfumature drammatiche ma permeata da segnali di speranza e cambiamento. Non intendiamo appesantire lo spettatore, ma desideriamo mostrarvi un frammento di esistenza, un mondo diverso, un mondo in cui l’importanza della cooperazione allo sviluppo emerge in modo vivido.
Padre Francis, il cuore pulsante di Shalom Home, ha sempre creduto nella possibilità di donare a ognuno l’opportunità di abbracciare un futuro migliore. Questo è il tesoro più prezioso di Shalom Home: la promessa di un futuro, di una vita più luminosa e significativa. E tutto ciò è stato reso possibile grazie al sostegno incrollabile di Melamango, che a sua volta può contare su una rete di sostenitori straordinari. Questi sostenitori non sono solo donatori, ma membri di una grande famiglia, una famiglia allargata che lavora insieme per trasformare le vite e dare speranza.
Fino ad oggi, più di mille ragazzi e ragazze hanno guadagnato l’opportunità di costruire un futuro migliore. Questo è un risultato straordinario, ma sappiamo che la strada è ancora lunga. Come recita un antico proverbio africano, “Se vuoi arrivare primo, corri da solo; se vuoi arrivare lontano, cammina insieme.” Questa è la filosofia che guida Shalom Home e le persone straordinarie che vi lavorano. La cooperazione, l’unione, il lavoro di squadra sono le chiavi per un futuro migliore, e insieme possiamo percorrere questa strada verso la speranza e il cambiamento.