Myanmar. Accordo multilaterale del governo militare con i gruppi ribelli, ma in tre boicottano

di Alberto Galvi

Durante l’anniversario della firma di un accordo multilaterale di cessate-il-fuoco, il governo militare del Myanmar ha ospitato i rappresentanti dei gruppi etnici ribelli. L’evento è stato boicottato da tre dei firmatari che si oppongono all’attuale regime insediato dall’esercito. L’evento nella capitale Naypyitaw è stato il primo incontro formale del governo militare e dei leader delle minoranze etniche da quando l’esercito ha preso il potere spodestando il governo eletto di Aung San Suu Kyi il 1 febbraio 2021.
Per il governo militare mantenere il cessate-il-fuoco con il maggior numero possibile di gruppi è stato fondamentale dalla presa di potere nel 2021. Per scuotere e dividere le alleanze anti-militari, il governo militare ha anche condotto una serie di colloqui di pace singolarmente con i diversi leader delle minoranze etniche.
Il Myanmar conta 21 organizzazioni armate etniche consolidate e alcuni dei gruppi più grandi e potenti, tra cui l’Esercito per l’Indipendenza Kachin e l’Esercito dello Stato Wa Unito, i quali non hanno approvato il patto di cessate-il-fuoco, che consideravano privo di inclusività. La presa del potere da parte dell’esercito ha minato le possibilità del processo di pace.
Molti eserciti etnici combattono il governo a maggioranza etnica birmana per una maggiore autonomia delle loro regioni da quando il paese, allora chiamato Birmania, ottenne l’indipendenza dagli inglesi nel 1948. Nell’ottobre 2015 otto gruppi etnici armati hanno firmato l’NCA. Nel febbraio 2018 altri due gruppi si sono uniti al cessate-il-fuoco sotto il governo civile con leader politica Aung San Suu Kyi, portando a 10 il numero totale dei firmatari.
Secondo l’esercito tra i partecipanti c’erano anche 35 membri di partiti politici, 11 funzionari di organizzazioni non governative e 32 diplomatici. Da tempo i militari hanno lanciato offensive nel territorio sotto il controllo delle minoranze etniche.