Myanmar. Giorno dell’Indipendenza: i generali hanno graziato più di 9mila prigionieri

di Alberto Galvi

In occasione del 76mo anniversario dell’Indipendenza, i generali al potere in Myanmar hanno graziato più di 9mila prigionieri, tra cui 114 cittadini stranieri. Le celebrazioni del Giorno dell’Indipendenza sono state prive del consueto sfarzo e il capo militare e leader del colpo di stato Min Aung Hlaing era assente.
Nella capitale commerciale Yangon amici e famigliari dei prigionieri si sono riuniti fuori dalla prigione di massima sicurezza Insein, mentre i rilasci dovrebbero avvenire nell’arco di alcuni giorni. Le identità delle persone previste per il rilascio non sono state rese pubbliche e non ci sono state indicazioni che i prigionieri politici sarebbero stati liberati.
L’amnistia è parte di un rilascio annuale di prigionieri, e arriva mentre l’esercito, che ha preso il potere con un colpo di Stato, affronta una sfida crescente da parte di un’alleanza di gruppi armati etnici e combattenti anti-colpo di Stato che hanno catturato postazioni militari e posti di confine in un’offensiva iniziata alla fine di ottobre.
L’esercito ha rimosso il governo della leader Aung San Suu Kyi nel febbraio 2021 gettando il paese nella crisi, poiché ha represso brutalmente il dissenso e le proteste di massa. Aung San Suu Kyi è attualmente in prigione, condannata a 33 anni per una serie di accuse ritenute politicamente motivate. Il suo partito è stato sciolto l’anno scorso, dopo che i militari hanno imposto nuove e severe leggi.
Dopo la presa del potere i leader militari sono stati accusati di aver ucciso dozzine di prigionieri e di aver nascosto la loro morte come tentativi di fuga.