Nicaragua. Il governo ha rilasciato una dozzina di preti cattolici incarcerati e li ha inviati a Roma

di Alberto Galvi

In seguito ai negoziati con il Vaticano, il governo del Nicaragua ha rilasciato una dozzina di preti cattolici incarcerati e li ha inviati a Roma. In questo momento il cardinale Leopoldo Brenes è la massima figura della Chiesa cattolica in Nicaragua.
Il vescovo Rolando Alvarez aveva criticato la repressione dei sandinisti del 2018 e era stato arrestato durante un raid in una chiesa nel 2022; in seguito è stato condannato a 26 anni di carcere con l’accusa di tradimento. La sua condanna è arrivata poco dopo che 222 prigionieri politici erano stati inviati negli Stati Uniti in un accordo mediato dal governo statunitense, ma Alvarez si era rifiutato di salire su quel volo. Il governo del Nicaragua ha successivamente privato quei prigionieri della cittadinanza. Alvarez non figurava tra i 12 sacerdoti volati a Roma il 18 ottobre scorso.
Ortega nel 1979 contribuì a rovesciare la dittatura della famiglia Somoza, e nel 1984 divenne per la prima volta presidente; è stato accusato di aver smantellato la fragile democrazia del Nicaragua. Tornato al potere nel 2006, ha cercato di reprimere l’opposizione dal 2018, quando i tagli alla sicurezza sociale hanno innescato proteste antigovernative di massa. Ortega ha sostenuto che la Chiesa ha dato sostegno alle proteste, che ha considerato un tentativo di colpo di Stato, e quest’anno ha intensificato la repressione nei confronti del clero cattolico e delle istituzioni affiliate alla Chiesa.
Ortega ha accusato i leader cattolici di cercare di rovesciare il suo governo, mentre le autorità giudiziarie hanno arrestato sacerdoti e accusato alcuni di aver commesso tradimento, tra gli altri crimini. Il clero nicaraguense ha denunciato la sorveglianza da parte dei servizi di sicurezza ma anche l’aumento delle aggressioni. I sacerdoti liberati verranno accolti e ospitati in diverse strutture appartenenti alla diocesi di Roma.