di Alberto Galvi –
La Giunta nigerina ha revocato una legge anti-immigrazione che aveva contribuito a ridurre il flusso di africani occidentali verso l’Europa. La legge, che rendeva illegale il trasporto di migranti attraverso il Niger, era stata approvata nel maggio 2015, quando il numero di persone che viaggiano attraverso il Mar Mediterraneo dall’Africa aveva raggiunto livelli record, creando una crisi politica e umanitaria in Europa.
La legge era stata introdotta con il sostegno dell’UE, ma era stata ampiamente osteggiata dagli abitanti del deserto le cui economie dipendevano dal traffico di esseri umani.
La Giunta militare sta rivalutando le relazioni con gli ex alleati occidentali che hanno condannato il colpo di Stato, e sta cercando di accrescere il sostegno in patria, compreso quello delle comunità del deserto settentrionale.
Nel corso degli anni il numero di migranti che si spostano attraverso il Niger è diminuito drasticamente a causa della legge. Gli abitanti nigerini delle città e dei villaggi avevano nutrito e ospitato i migranti e venduto automobili e carburante ai trafficanti.
In cambio della legge l’Unione Europea ha lanciato nel 2015 il Fondo fiduciario per l’Africa da quasi 5,5 miliardi di dollari, con l’obiettivo di sradicare le cause profonde della migrazione, ma la disoccupazione è aumentata vertiginosamente. Resta ancora da veder quale sarà l’impatto sulla migrazione verso l’Europa, e come i leader europei accoglieranno la notizia.