Niger. Proteste a favore dei golpisti e di Putin

di Alessio Cuel –

Proseguono i disordini in Niger a seguito del colpo di stato dei giorni scorsi, che ha visto la deposizione del presidente eletto Bazoum per mano della Guardia presidenziale.
Il Niger, che era rimasto uno dei pochi paesi dell’area del Sahel ancora guidati da un presidente vicino ai paesi occidentali, ha visto la destituzione di Bazoum, eletto democraticamente nel 2021, per mano di un’influente componente dell’esercito che, fin dal suo insediamento, il presidente nigerino aveva cercato di indebolire.
Nella giornata di domenica migliaia di persone si sono riversate davanti all’ambasciata francese di Niamey manifestando, anche simbolicamente, il proprio disappunto contro i vecchi colonizzatori francesi e contro il deposto governo filo-occidentale, agitando i vessilli della Federazione Russa e inneggiando a Vladimir Putin.
Emmanuel Macron si è detto non disposto ad accettare “attacchi contro la Francia e contro i suoi interessi”, mentre l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Josep Borrell, ha annunciato la sospensione degli aiuti economici e degli accordi per il mantenimento della sicurezza nel Paese.
Secondo l’Associated Press alcuni manifestanti hanno dato fuoco a uno degli ingressi dell’ambasciata e l’esercito sarebbe intervenuto impiegando i lacrimogeni per disperdere la folla. La situazione è dunque molto tesa e in continua evoluzione.