ONU. Immigrati, ‘aiutare bisognosi nonostante vincoli di bilancio’

TMNews, 20 giu 12 –

“Più di 42 milioni di persone in tutto il mondo sono state sradicate con la forza dalle loro case e comunità; più di un milione sono fuggite dal proprio paese negli ultimi 18 mesi solo a causa di un’ondata di conflitti, in Costa d’Avorio, Libia, Mali, Somalia, Sudan e Siria. Questi numeri rappresentano molto più che statistiche; essi sono individui e famiglie la cui vita è stata sconvolta, le cui comunità sono state distrutte, e il cui futuro resta incerto”. E’ quanto si legge nel messaggio del Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato. “Quattro su cinque rifugiati si trovano nei paesi in via di sviluppo, e hanno beneficiato della generosità straordinaria dei paesi di accoglienza che si trovano essi stessi ad affrontare gravi privazioni”, ha sottolineato Ban, ricordando che Pakistan e Iran i due Stati che ospitano il maggior numero di rifugiati, con un totale di oltre due milioni e mezzo. Il numero uno dell’Onu ricorda anche che Tunisia e Liberia, nonostante le loro sfide nazionali, mantengono aperte le frontiere, e che la “terza città più grande del Kenya è un campo profughi e ospita più di mezzo milione di somali, molti in esilio da più di 30 anni”. Anche Nigeria, Mauritania e Burkina Faso, “che soffrono fame e siccità, ospitano attualmente 175.000 profughi in fuga dal conflitto in Mali. Questi paesi non possono essere lasciati da soli ad assumersi tale onere”. “Dobbiamo lavorare insieme per mobilitare la volontà politica e la leadership per prevenire e porre fine ai conflitti che provocano flussi di rifugiati – conclude Ban nel suo messaggio – laddove viene ripristinata la sicurezza, dobbiamo affrontare le cause profonde dei conflitti, favorendo il ritorno sostenibile dei rifugiati attraverso l’accesso a mezzi di sussistenza, servizi e stato di diritto. Nonostante i vincoli di bilancio in tutto il mondo, non dobbiamo allontanarci dai bisognosi. I rifugiati scappano perché non hanno scelta. Dobbiamo scegliere di aiutare”.