Elicotteri Isaf uccidono 28 militari di Islamabad: nuove tensioni fra Pakistan ed Usa

di Enrico Oliari –

Sono sempre più tese le relazioni fra Islamabad e Washington, dopo che nella notte di sabato 26 novembre quattro elicotteri della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf), provenienti da una base afgana, hanno bombardato due postazioni pachistane nel distretto della Mohmand Agency, uccidendo 28 militari, fra cui due ufficiali.
I fatti sono stati confermati dal generale Carsten Jacobson, portavoce dell’Isaf, il quale ha riferito di ‘un appoggio aereo ravvicinato richiesto negli sviluppi di una situazione tattica che con tutta probabilità ha causato le vittime pachistane’’: ad essere colpite sono state due basi rurali finalizzate a bloccare infiltrazioni di militanti armati dalla provincia afghana di Kunar.
Scuse ufficiali sono arrivate ad Islamabad da parte dell’ambasciatore Cameron Munter, ma il Comitato di difesa del governo pachistano ha già fatto sapere l’intenzione  di rivedere ‘tutti i programmi, le attività e gli accordi di cooperazione con gli Usa, con la Nato e con l’Isaf’’. Non solo: dal Comitato è arrivata anche la comunicazione di aver ordinato la chiusura immediata delle linee di rifornimento logistico di Nato ed Isaf e quindi la richiesta agli Usa di liberare entro 15 giorni la base di Shamsi.
Una dura presa di posizione è stata espressa dal primo ministro pachistano Yousuf Raza Gilani, il quale è rientrato precipitosamente da una visita nella sua città natale di Multan, nel Punjab: ‘si tratta di una grave infrazione alla sovranità del Pakistan – ha spiegato – una violazione delle leggi internazionali’.
In termini simili era arrivata da Islamabad, nel maggio scorso, anche la protesta per il blitz di maggio in cui venne ucciso Osama bin Laden, fatto che aveva aperto fra i due paesi una profonda e, a quanto pare, insanabile ferita.
Una riunione urgente dei vertici delle forze armate è stata convocata nel pomeriggio dal generale Ashfaq Pervez Kayani, comandante dell’esercito pachistano, il quale, intervistato dall’ANSA, ha dichiarato che ‘l’attacco Nato peggiorerà le relazioni pachistano-americane e questo potrebbe ritardare il reperimento di una strategia comune per contrastare i gruppi armati che hanno i loro santuari nei territori tribali pachistani’.
Intanto al valico di Chaman, da dove parte la statale 75 per Kandahar, sono stati bloccati centinaia di automezzi con rifornimenti di carburante ed altro materiale per le truppe Isaf, cosa accaduta anche due anni fa, quando, per lo sconfinamento di due elicotteri Nato che aveva causato la morte di due soldati pachistani, gli automezzi con i rifornimenti per l’Alleanza erano rimasti fermi per una decina di giorni.