Palestina. L’Onu, ‘Assedio totale vietato dal diritto internazionale. Porre fine a spargimenti di sangue’

di Mariarita Cupersito

“È ora di porre fine a questo circolo vizioso di spargimenti di sangue, odio e polarizzazione. Israele deve vedere concretizzate le sue legittime esigenze di sicurezza e i palestinesi devono vedere realizzata una chiara prospettiva per la creazione del proprio Stato. Solo una pace negoziata che soddisfi le legittime aspirazioni nazionali sia dei palestinesi che degli israeliani, la visione a lungo termine di una soluzione a due Stati, può portare stabilità a lungo termine al popolo di questa terra e del Medio Oriente”. Queste le parole del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres a seguito dell’aggravarsi del conflitto in Medio Oriente, dopo i missili lanciati da Gaza lo scorso sabato 7 ottobre e la successiva reazione di Israele, che ha indetto lo stato di guerra.
Le vittime, tra militari e civili da entrambe le parti, sono attualmente più di 1.200 con circa 5.600 feriti a Gaza, mentre il bilancio delle vittime israeliane sale a 1.300 con circa 3.300 feriti.
Guterres condanna duramente l’attacco palestinese, invitando Hamas a rilasciare i 150 ostaggi sequestrati dall’organizzazione, ma l’Onu prende posizione anche contro l’iniziativa di Israele di lasciare Gaza senza acqua, luce e carburanti finché non saranno rilasciati gli ostaggi: “L’assedio totale di Israele alla Striscia di Gaza è vietato dal diritto internazionale”, ha commentato in un comunicato l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Volker Türk. “L’imposizione di assedi che mettono in pericolo la vita dei civili privandoli di beni essenziali per la loro sopravvivenza è vietata dal diritto internazionale umanitario. Ogni restrizione di movimenti di persone e beni per mettere in pratica un assedio deve essere giustificato da necessità militari, altrimenti corrisponde ad una punizione collettiva”, ha proseguito il commissario.
L’intervento di Turk è “un appello urgente a tutti gli Stati con influenza affinché adottino misure per disinnescare la situazione della polveriera che causa perdite di vite umane e sofferenze incalcolabili”, come precisato in una nota dall’agenzia per i diritti umani dell’Onu, per ricordare che “il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale dei diritti umani devono essere rispettati”.
L’Ufficio di coordinamento degli affari umanitari dell’Onu (Ocha) segnala che sono più di 180mila gli sfollati interni nella Striscia di Gaza dall’inizio dell’attacco di Hamas contro Israele. “Il numero di sfollati è aumentato in modo significativo nella Striscia di Gaza, la maggior parte si sta rifugiando nelle scuole dell’Unrwa”, ha dichiarato Jens Laerke, portavoce dell’Ocha.
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha chiesto intanto l’apertura di un corridoio umanitario dentro e fuori la Striscia di Gaza. “L’Oms chiede la fine della violenza. È necessario un corridoio umanitario per raggiungere le persone con forniture mediche essenziali”, ha dichiarato il portavoce dell’Oms Tarik Jasarevic durante una conferenza stampa a Ginevra.