Per Schaeuble l’euro è forte. E l’Italia non è Cipro

di Guido Keller

Il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schauble, ha smentito seccamente il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, secondo cui il salvataggio dell’isola ha rappresentato un modello applicabile anche ad altre situazioni critiche, anche se poi lo stesso, visto il vespaio suscitato, era ritornato sui suoi passi.
Intervistato dalla Bild, Schaeuble ha confermato che “non c’è assolutamente pericolo che l’Italia diventi una nuova Cipro”.
Il ministro ha poi spiegato che i risparmiatori italiani e tedeschi non saranno chiamati a pagare per la crisi, come accaduto a Cipro: “No, non c’è assolutamente ragione per una cosa simile”, ha sottolineato.
L’uscita di Dijsselbloem aveva creato scompiglio ed incertezza nei mercati finanziari, ma Schaeuble ha ribadito che i conti dell’eurozona sono al sicuro, mentre “Cipro è e rimarrà un caso unico”, anche perché le sue due principali banche, Ciprus e Laiki, erano ormai diventate insolventi ed il governo di Nicosia non aveva i mezzi necessari per garantire i risparmi. Ed è “per questo motivo – ha continuato il ministro tedesco – che gli altri paesi della zona euro hanno dovuto dare una mano”; “Insieme  – ha ripreso – , in seno all’Eurogruppo abbiamo deciso di far pagare i costi del salvataggio anche ai proprietari e ai creditori; in altre parole, a chi ha contribuito a creare la crisi”. Ora per i ciprioti si prospetta “un lungo e doloroso periodo di aggiustamento. Ma una volta rimborsato il prestito di 10 miliardi di euro le basi economiche saranno solide”.
Per Schaeuble oggi l’euro è più forte che nel 2010, tant’è che ha resistito e continuerà a resistere alla crisi globale, cosa che “abbiamo visto proprio nel corso della crisi cipriota. Complessivamente la turbolenza non ha avuto nessun impatto sugli altri paesi del sud dell’Europa”.
Il Financial Times online ha riportato che la perdita di valore dei depositi della Bank of Cyprus, potrebbe raggiungere addirittura il 60%, cioè molto di più di quanto era stato prospettato in un primo tempo. I correntisti con depositi superiori ai 100mila euro (soglia al di sotto della quale c’e’ la garanzia europea) – ha confermato oggi la Banca centrale di Nicosia – riceveranno titoli della banca stessa in cambio di almeno il 37,5% dei loro depositi non garantiti. Un ulteriore 22,5% dei loro depositi verrà inserito in un fondo speciale senza interessi e con la possibilità di altri tagli.