Puerto Rico. Il governo Rosselló frana in chat dopo la crisi economica e l’uragano Maria

di Alberto Galvi –

La crisi politica che ha colpito nei giorni scorsi Puerto Rico ha causato le dimissioni di 2 membri del governo e ha minacciato l’amministrazione del governatore Ricardo Rosselló, che è sempre più emarginata e senza il sostegno dei membri del proprio partito il NPP (New Progressive Party). Con la vicenda della pubblicazione dei messaggi provenienti da una chat privata con l’applicazione Telegram, il governatore Rosselló, alcuni membri del suo gabinetto e dei suoi collaboratori sono stati indagati e mediaticamente danneggiati.
Per questa circostanza il segretario di Stato Luis Rivera Marin e il chief financial officer dell’AAFAF (Autoridad de Asesoría Financiera y Agencia Fiscal) di Puerto Rico Christian Sobrino, si sono dimessi nei giorni successivi.  I messaggi pubblicati concernono un arco temporale che va dal dicembre 2018 al gennaio 2019. I partecipanti alla chat schernivano sia i nemici che gli alleati politici, spesso con un linguaggio osceno e dispregiativo con espressioni tipicamente maschiliste e omofobe.  
Il governatore di Puerto Rico si è scusato pubblicamente con gli elettori della vicenda che ha coinvolto lui e la sua amministrazione ma ha annunciato che non darà le dimissioni, anche se i membri del suo governo che hanno partecipato a quella chat si sono dimessi. Nonostante le pubbliche scuse le proteste sono iniziate dopo che il CIJ (Center for Investigative Journalism) ha pubblicato 889 pagine di conversazioni tra le persone coinvolte nella chat. Un episodio analogo è accaduto nel 2018 quando l’ex presidente della CEE (Comisión Estatal de Elecciones) di Puerto Rico, è stato sospeso dalla magistratura per dei messaggi resi pubblici su WhatsApp.
Rosselló, che è in carica per la rielezione nel 2020, ha dichiarato che potrebbe ripensare alla sua candidatura per la rielezione del prossimo anno. In seguito allo scandalo centinaia di persone hanno dimostrato a Washington di fronte all’edificio dell’Amministrazione federale degli affari di Puerto Rico per chiedere le dimissioni del governatore Rosselló. Alla manifestazione di protesta di San Juan contro la condotta del governatore portoricano sono arrivati anche alcuni artisti come il trapper Bad Bunny, l’attore Lin-Manuel Miranda e persino il cantante Ricky Martin.
Le opposizioni hanno subito sottoscritto delle interpellanze parlamentari per chiedere le dimissioni del governatore Rosselló. Il primo partito a presentarla è stato il PIP (Partido Independentista Puertorriqueño) attraverso il suo portavoce alla Camera dei Rappresentanti, Denis Márquez. Tra i presunti crimini ascrittigli ci sono: appropriazione indebita di fondi pubblici, incitamento alla violenza, minacce, trattamento illecito dei dati personali ecc.
Inoltre il PIP e il PPD (Partido Popular Democrático) hanno presentato insieme un’istanza sui fatti accaduti in chat alle commissioni di competenza della Camera dei Rappresentanti. Ricordiamo che le 2 Camere possono in determinate circostanze accusare e perseguire il governatore, al fine di rimuoverlo dall’incarico.
Lo scandalo della chat si aggiunge a quello per presunta corruzione, accaduto alcuni giorni prima, quando sono stati arrestati 6 alti funzionari della pubblica amministrazione portoricana. La probabile corruzione serviva a ottenere fondi federali per un valore superiore a 17 milioni di dollari. Questi arresti hanno indotto Washington a sostenere che l’amministrazione portoricana guidata da Rosselló è incompetente.
I membri di questo governo hanno tentato di trovare miliardi di dollari nei fondi federali statunitensi per riparare i danni causati dall’uragano Maria. Codesto scandalo ha messo a repentaglio gli aiuti alle vittime dell’uragano che ha devastato l’isola quasi 2 anni fa, provocando l’uccisione di circa 4.645 persone nel 2017.
Rosselló ha affrontato inoltre critiche sulla gestione da parte suo governo dell’economia dell’isola. Puerto Rico è nel bel mezzo di una crisi finanziaria con miliardi di dollari di debito. L’origine della crisi economica del paese è iniziata nel 2000, ed è andata peggiorando da quando gli Stati Uniti hanno deciso di eliminare nel 2005 le esenzioni fiscali per le società statunitensi residenti in Puerto Rico.
L’economia portoricana ruotava attorno a questa esenzione per incoraggiare l’ingresso dei capitali statunitensi. Malgrado la crisi economica dell’ultimo decennio, il governatore di Puerto Rico, ha dichiarato di aspettarsi una crescita economica favorevole nel 2019, con una prospettiva del 4% alla fine di questo anno.
In seguito al devastante uragano, la popolazione di Puerto Rico è diminuita di quasi 130 mila abitanti dal 1° luglio 2017 al 1 ° luglio 2018. Molte persone si sono trasferite in altri paesi, anche se la gente che scappa da Puerto Rico sembra essere diminuita nel 2019 e questo è un buon segnale per la ripresa dell’isola.
Ricordiamo che Puerto Rico non è un paese indipendente ma dal 1952 è un territorio colonizzato dagli Stati Uniti, il che significa che appartiene ad esso senza farne parte. Puerto Rico è stato dichiarato “Commonwealth of Puerto Rico”, completamente soggetto alle decisioni degli Stati Uniti in materia finanziaria, di politica estera, migrazione e commercio.
Puerto Rico ha una propria Costituzione ed è stato organizzato come un’entità politica autonoma legata agli Stati Uniti. Nonostante questo, i cittadini portoricani non hanno il diritto di votare per il presidente o per deputati e senatori degli Stati Uniti a meno che non ottengano la residenza ufficiale in uno dei 50 stati dell’Unione o nel distretto di Columbia.
Se Rosselló si dimetterà a causa di questa vicenda, la legge portoricana prevede di non tornare subito alle urne. Il suo legittimo successore sarà il Segretario di Stato, seguito in caso di impossibilità, dal Segretario alla Giustizia e via dicendo uno in successione all’altro: il Segretario del Tesoro, il Segretario all’Istruzione, il Segretario del Lavoro ecc. Dopo questo periodo di reggenza provvisoria si andrebbe di nuovo alle elezioni nel 2020. Il governatore Rosselló ha intanto colmato i posti vacanti nel governo in seguito alle dimissioni dei giorni scorsi.