Pyongyang minaccia la Corea del Sud. Ashton, ‘pensi al proprio popolo’

di Guido Keller –

Fa la voce grossa, la Corea del Nord: rispondendo alla Risoluzione 2094 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che prevede nuove sanzioni nuove sanzioni contro il programma nucleare di Pyongyang, il Comitato per la Riunificazione Pacifica della Corea (Cprk) ha annunciato che annullerà “tutti gli accordi di non aggressione con la Corea del Sud” e chiuderà la linea del ‘telefono rosso’ che collega le diplomazie dei due paesi, attivato nel 1971 e più volte staccato.
Il trattato di non belligeranza fra le due Coree risale al 1991 ed impegna i due paesi alla prevenzione degli scontri militari accidentali e alla risoluzione pacifica delle controversie, ma già nei giorni scorsi Pyongyang aveva minacciato di revocare l’armistizio che mise fine alla guerra del 1950 – 1953.
Se la Cina attraverso il portavoce della diplomazia, Hua Chunying, ha lanciato un appello “a tutte le parti interessate a mantenere la calma, a dar prova di contegno e astenersi da ogni azione suscettibile di aggravare le tensioni”, l’Unione Europea, per bocca della rappresentante per la politica estera, Catherine Ashton, ha espresso soddisfazione per l’adozione unanime delle nuove sanzioni contro la Corea del Nord ed ha definito “deplorevole che le autorità nord-coreane abbiano già minacciato ulteriori azioni provocatorie”. “L’Unione europea – ha continuato Ashton – chiede al regime di Pyongyang di riflettere e di pensare al benessere del suo popolo invece di lanciare minacce”.