Romania. Vittoria dei socialdemocratici. Ma Johannis potrebbe puntare ancora su Ciolos

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Vitoria dei Socialdemocratici (Psd) di Liviu Dragnea alle politiche in Romania, che al Senato hanno ottenuto il 46,09% delle preferenze, mentre alla Camera il 45,95 %.
Dietro, e non di poco, sono arrivati i Liberali del Pnl, che alla Camera Alta hanno preso il 20,26% e a quella Bassa il 19,88%.
Le elezioni sono arrivate ad un anno dall’uscita di scena del socialdemocratico Victor Ponta, costretto alle dimissioni dalle molte proteste popolari contro la corruzione e a seguito del caso di fine ottobre 2015 dell’incendio alla discoteca di Bucarest in cui persero la vita 64 giovani, tra cui la studentessa napoletana Tullia Ciotola.
Il voto di oggi indica la volontà dei romeni di stringersi sempre più all’Unione Europea, magari entrando nell’area Shengen, ma nel paese più povero del contesto europeo il tema trainante della campagna elettorale è stato quello della lotta alla corruzione, vera piaga della Romania.
Per l’anno trascorso dalle dimissioni di Ponta ad oggi è stato chiamato a guidare il governo l’ex commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos, indipendente ma vicino ai liberali che, con il presidente della Repubblica Klaus Johannis e l’Unione per la Salvezza della Romania (forza unitasi nel Pnl, oggi 8,55% al Senato e 8,49% alla Camera) lo vorrebbero ancora al governo del paese.
La legge romena dà infatti al presidente della Repubblica la possibilità di nominare premier chi ritiene più opportuno, e Johannis non ha mai fatto mistero di voler sostenere la figura di Ciolos.
La soglia del 5% è stata superata anche dall’Unione democratica dei magiari (Udmr, 6,28% al Senato e 6,29% alla Camera), dai Liberaldemocratici (Alde 6,07% e 5,64%) e dal Pmp dell’ex presidente Traian Basescu , 5,34% e 5,06%.
C’è comunque la sensazione nel popolo romeno di una marcata disillusione, tanto che alle urne si è recato poco più del 39% del corpo elettorale.

Nella foto: Liviu Dragnea. (flux24.ro)