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Il Senato russo, ovvero il Consiglio della Federazione, ha approvato oggi all’unanimità la ratifica del risultato referendario di domenica scorsa in Crimea: il voto della Camera alta giunge dopo quello della Duma di giovedì scorso e dopo il parere favorevole della Corte costituzionale russa, per cui manca solo la firma di Vladimir Putin, attesa per oggi.
Intanto il presidente russo ha disposto di non rispondere, per il momento, alle sanzioni di Unione europea e Stati Uniti, che interessano già una trentina di persone del mondo politico e finanziario.
Il presidente del Consiglio d’Europa, Herman van Rompuy, ha infatti annunciato l’inasprimento delle misure Ue contro il Cremlino, visto che Bruxelles “ha deciso di allungare la lista di nomi con il congelamento dei beni, ai 21 se ne sono aggiunti altri 12″.
L’agenzia di rating Fitch ha abbassato il suo outlook sulla Russia da “stabile” a “negativo” e lo stesso ha fatto giovedì sera Standard&Poor’s che lo ha fissato a “BBB”.
