Russia. Lavrov, ‘gli aiuti Usa all’Ucraina spingono verso il confronto nucleare’

di Giuseppe Gagliano

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha espresso gravi preoccupazioni riguardo al sostegno militare fornito da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia all’Ucraina, sostenendo che questo sta spingendo il mondo verso un potenziale confronto diretto tra le principali potenze nucleari, con possibili conseguenze catastrofiche. Queste dichiarazioni sono state fatte poco dopo l’approvazione da parte del Congresso statunitense di un pacchetto di aiuti militari all’Ucraina del valore di oltre 60 miliardi di dollari.
Lavrov ha criticato gli Stati Uniti e la NATO per cercare di infliggere una “sconfitta strategica” alla Russia e ha affermato che il sostegno occidentale a Kiev rappresenta un rischio significativo di escalation nucleare. Ha anche sottolineato che non esistono attualmente basi per un dialogo sul controllo degli armamenti con gli Stati Uniti, accusando l’occidente di condurre una “guerra ibrida totale” contro la Russia e di tentare di limitare gli arsenali nucleari di Mosca e Pechino mentre sviluppa le proprie capacità militari non nucleari.
Queste tensioni si inseriscono in un contesto più ampio di deterioramento delle relazioni tra Russia e occidente, considerato il peggiore dal tempo della crisi dei missili di Cuba nel 1962. La situazione attuale minaccia la stabilità dei trattati esistenti sul controllo degli armamenti, che hanno lo scopo di ridurre il rischio di una guerra nucleare. Le dichiarazioni di Lavrov riflettono un’escalation retorica in risposta all’invio di aiuti militari occidentali all’Ucraina e evidenziano le preoccupazioni di Mosca riguardo alla sicurezza e alla stabilità strategica globale.