RUSSIA. Putin, le elezioni e il ‘riarmo asimmetrico’ quale propulsore dell’economia

di Enrico Oliari –

Sarà il riarmo unilaterale, o meglio, ‘asimmetrico’, la carta vincente per lo sviluppo economico della Russia dello zar Vladimir Putin: è quanto ha dichiarato alla Rossiskaia Gazeta, l’organo ufficiale del governo, lo stesso candidato alle presidenziali, il quale ha così designato il suo progetto di fare della Russia un paese moderno e rigoglioso, soprattutto di testate atomiche e di missili balistici.
E se i candidati alle presidenziali di tutto il mondo si impegnano nella campagna elettorale per l’ormai vetusta spesa sociale, per la lotta alla corruzione e per l’incremento dei servizi rivolti ai cittadini, Vladimir Putin non si è perso d’animo e, rispolverando la promessa di un nuovo sol dell’avvenire, ha promesso alle Forze armate 400 moderni missili balistici intercontinentali (ICBM), 100 mezzi spaziali militari e oltre 2.300 nuovi carri armati. A questi si aggiungeranno, stando sempre a Putin, oltre 600 moderni aeromobili, inclusi i jet da combattimento di quinta generazione, più di mille elicotteri, nuovi sistemi missilistici terra-aria, 10 sistemi Iskander-M (SS-26 Stone), missilistici tattici, 2.000 sistemi di artiglieria semoventi e più di 17.000 veicoli militari.
“Il riarmo – ha assicurato il candidato – sarà la locomotiva dello sviluppo dell’economia della Russia”,  poiché “l’epoca richiede una politica determinata di rinforzo del sistema aereo e spaziale del Paese”. “Si sostiene talvolta – scrive ancora Putin sul Rossiskaia Gazeta – che la rinascita del complesso militare-industriale sia un giogo per l’economia, una zavorra insormontabile che a suo tempo avrebbe portato alla rovina l’Unione sovietica. Io sono convinto che sia un grave errore”. E, mentre i produttori russi di armi, suoi sostenitori e finanziatori, si sfregavano le mani in vista delle montagne di rubli che si prospettano all’orizzonte, Putin ha pensato bene di dichiararsi costretto alla via del riarmo a causa della politica strategica di difesa antimissile di Usa e di Nato. “Sarà una risposta piena e rilevante ai passi degli Stati Uniti nel campo della difesa missilistica,” – ha continuato con un redivivo patriottismo da Guerra Fredda; ed ancora “la politica degli Stati Uniti e della Nato per il dispiegamento del sistema di difesa missilistico ci spinge ad intraprendere queste azioni. La risposta  militare e tecnica  russa allo scudo missilistico globale americano e al suo segmento in Europa – ha avvertito – sarà efficace e asimmetrica”.
La spesa ipotizzata per il riarmo è prevista essere di 773 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni “per assicurare – ha affermato il candidato premier –  la sovranità della Russia, il rispetto da parte dei nostri partner e una pace duratura”. Putin è in corsa per il suo terzo mandato al Cremlino ed un sondaggio dell’istituto ufficiale Vtsiom lo dà vincitore già alla prima tornata elettorale con il 58,6%, dei consensi.
Resta da capire, in caso di vittoria, se le sue promesse di riarmo militare troveranno la concretezza dei fatti ed ancor più come tali armi potranno essere impiegate nella Russia del Terzo millennio, affinché non facciano la fine di quelle sovietiche che sono tutt’oggi lasciate nell’incuria più totale al deterioramento in moltissime basi militari ex sovietiche.