Seoul e Jakarta verso accordo di libero scambio

di Giancarlo Pappagallo

Yudhoyono con parkNei giorni scorsi si è svolto nella capitale indonesiana Jakarta un summit bilaterale fra la Presidente sudcoreana Park Geun-hye e il suo omologo indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono. Tra le questioni sul tavolo, la più importante ha riguardato la volontà espressa dai due paesi di portare a termine entro l’anno i negoziati per un rilevante accordo commerciale; detti negoziati erano stati avviati nel luglio 2012. L’accordo rientrerebbe fra i cosiddetti “Comprehensive Economic Partnership Agreements” (CEPA), accordi appartenenti alla categoria dei Free Trade Agreements.
Il summit giunge a conclusione dopo un tour di otto giorni attraverso il quale la Park ha visitato non soltanto l’Indonesia ma anche il Brunei, due paesi considerati, a giusto titolo, geostrategicamente cruciali nel sud-est asiatico, regione nella quale la Corea del Sud cerca da tempo di rafforzare la sua posizione economica e diplomatica.
Le liberalizzazioni che recherebbe il futuro accordo dovrebbero condurre, nei calcoli di Seoul, a grossi vantaggi per i produttori coreani di automobili e di navi, oltre che per le compagnie del settore petrolifero e chimico. L’intento, secondo la Park, è quello di triplicare il commercio bilaterale già dal 2020. Al contempo, l’Indonesia mira ad attirare nel paese tecnologia, innovazione e pesanti investimenti coreani. L’Indonesia, inoltre, con i suoi 250 milioni di abitanti, i cui redditi sono costantemente in crescita, è tra i mercati più appetibili per il “made in Korea”; senz’altro il mercato più interessante tra i paesi ASEAN. Proprio tra i paesi ASEAN, l’Indonesia è l’unico membro del G20, e da ciò ben si capisce quale sia oggi il peso economico e politico di questo paese. Attualmente, l’Indonesia è l’ottavo partner commerciale della Corea del Sud, il secondo fornitore di gas, e l’ottavo fornitore di petrolio.
Nell’attesa di apporre il sigillo sul CEPA, Corea del Sud e Indonesia hanno sottoscritto, nell’ambito di questo stesso summit, accordi di cooperazione per sviluppare nell’arcipelago zone economiche speciali, avviare progetti di riforestazione e di eco-turismo e supportare piani di sviluppo del paese. Le parti hanno anche sottoscritto un accordo di cooperazione nel settore dell’industria militare: la Corea del Sud fornirà all’Indonesia sedici jet T-50 e tre sottomarini.
Nei giorni precedenti il vertice istituzionale, molte compagnie sudcoreane hanno sottoscritto una serie di accordi per la condivisione di tecnologia nel settore energetico e delle risorse naturali, nonché per la costruzione di impianti per la produzione di energia. Centrale, l’avvio di progetti congiunti di esplorazione per la ricerca di nuove masse di risorse naturali. Infine, aziende sudcoreane hanno firmato contratti per alcuni dei più importanti investimenti infrastrutturali indonesiani, tra cui il Sunda Straits Bridge e l’aeroporto internazionale Soekarno-Hatta.
Il summit appena svoltosi, conferma che la Corea del Sud, nonostante il cambio di amministrazione, continua a vedere nel sud-est asiatico, in particolare in Vietnam, Malaysia e Indonesia uno sbocco naturale per il rafforzamento della sua diplomazia economica, dimostrando nell’ultimo decennio un attivismo ed un’energia che, fatte le dovute proporzioni, non trova paragoni negli altri attori principali della regione.