SIRIA. Cuba, Bolivia, Venezuela e Ecuador contro l’attacco. Per il Brasile serve l’ok dell’Onu

di Fabrizio Montagner –

correa rafaelI paesi dell’America Latina che classicamente non sono in linea con gli Stati Uniti, cioè la Bolivia, il Venezuela, Cuba e l’Ecuador, si sono espressi contro un eventuale intervento militare in Siria, poiché, come ha spiegato il ministero degli Esteri di Cuba, “Un attacco avrebbe conseguenze estremamente gravi per il Medio Oriente, regione che è già profondamente turbata”. “Sarebbe – ha aggiunto il ministro – una flagrante violazione dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, e aumenterebbe i pericoli per la pace e la sicurezza internazionale”.
Il presidente dell’Ecuador Rafael Correa ha confermato “il rifiuto di ogni ingerenza, a maggior ragione se di tipo miliare, nel problema siriano”, appello al quale si sono aggiunti anche il venezuelano Nicolas Maduro e il boliviano Evo Morales.
Per il Brasile, ha spiegato il ministro degli Esteri brasiliano Luiz Alberto Figueiredo, è necessario l’avvallo delle Nazioni Unite, senza il quale non ci sarà sostegno all’attacco militare.