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Incontrando a Mosca l’inviato dell’Onu per la crisi siriana Staffan de Mistura, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha fatto sapere di sperare in un cessate-il-fuoco che interessi Aleppo “entro le prossime ore”.
La città sta vivendo una difficilissima crisi umanitaria, ma è roccaforte dei jihadisti di Jabat al-Nusra (al-Qaeda), esclusi dalla tregua e supportati da alcuni gruppi di ribelli siriani ispirati al radicalismo islamico, come Ansar al-Sham e Jaysh al-Islam (Esercito dell’Islam), entrambi ritenuti terroristici da Damasco e Mosca, ma partecipanti alle trattative di Ginevra.
Le operazioni dell’esercito regolare, supportato dagli Hezbollah libanesi e dai raid russi, hanno preso il via dopo che i satelliti di Mosca hanno individuato l’ammassamento dei qaedisti finalizzato ad un’ampia controffensiva e a tenere aperti i corridoi dei rifornimenti dalla Turchia.
“È ora in fase di completamento – ha spiegato Lavrov – l’accordo tra i militari americani e quelli russi per un cessate il fuoco nella città di Aleppo: mi auguro che in un prossimo futuro, forse anche nelle prossime ore, questa decisione sarà annunciata” .
Il ministro ha anche fatto sapere a de Mistura le proprie rimostranze per il fatto che la maggioranza dei gruppi ribelli siriani presenti al tavolo delle trattative di Ginevra continuano a mantenere una posizione non costruttiva, con evidente riferimento al ruolo di Bashar al-Assad nella fase di transizione.
