Siria. La Russia sospende i bombardamenti per consentire ai combattenti di lasciare la città

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shoiguLa Russia ha sospeso i bombardamenti sulla parte orientale di Aleppo per dare, come ha spiegato il ministro ella Difesa Sergei Shoigu, ai civili la possibilità di lasciare la città e per “rivolgere un appello alla leadership di Paesi che hanno influenza sui gruppi armati ad Aleppo orientale di fare pressioni per convincerli a cessare le ostilità e a lasciare la città”.
Shoigu ha spiegato che la cosa è stata concertata con Damasco in vista della “pausa umanitaria” prevista per domani e che durerà dalle 8 alle 16 ora locale.
I ribelli, anche i qaedisti di Jabat Fath al-Sham (ex al-Nusra), potranno così lasciare le loro posizioni situate tra le case e gli edifici pubblici della città e raggiungere, scortati, i ribelli che si trovano nella provincia di Idlib, a poche decine di chilometri a sud ovest di Aleppo.
L’iniziativa ha lo scopo di trovare una soluzione per far fronte alla difficile crisi umanitaria di Aleppo est e risponde in qualche modo a quella formulata lo scorso 7 ottobre dall’inviato Onu per la crisi siriana Staffan de Mistura il quale aveva Aleppo bombardamentodetto che “Se i bombardamenti continueranno come ora, se la situazione non cambierà e i bombardamenti continueranno al ritmo attuale, Aleppo Est sarà totalmente distrutta entro due mesi o due mesi e mezzo, e migliaia di persone saranno morte mentre festeggeremo il Natale”, per cui, rivolgendosi ai qaedisti, ha affermato che “Se accetterete di lasciare la città vi accompagnerò”.
C’è tuttavia molta prudenza da parte della comunità internazionale per l’iniziativa russo-siriana e Jens Laerke, il portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha) ha ribadito che gli aiuti umanitari verranno portati alla popolazione di Aleppo solo quando vi sarà rassicurazione di tutte le parti in causa che non verranno attaccati i convogli.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che la decisione è stata presa anche per ricostruire un rapporto di fiducia tra Russia e Stati Uniti, dopo che nelle ultime settimane le due potenze sono arrivate ai ferri corti sulla crisi siriana.