Siria. Liberate le suore di Maalula: erano in mano agli jihhadisti di al-Nusra, in guerra sia con Damasco che con gli insorti

di Enrico Oliari –

suore maalula grandeDopo lunghi negoziati, sono state liberate le 13 suore e le tre loro cameriere dell’antichissimo convento di Santa Tecla, a Maalula, in Siria, rapite dagli jihadisti lo scorso 2 dicembre: la battaglia per il controllo del piccolo villaggio cristiano, quasi 3mila abitanti a 1500 metri di altitudine, non lontano dal confine con il Libano e a 80 km a Nord di Damasco, era iniziata l’8 settembre scorso, ed a fronteggiarsi erano stati i combattenti del Fronte al-Nusra, legato ad al-Qaeda, e l’Esercito regolare siriano.
La battaglia è poi continuata nelle settimane successive e, ritirandosi, gli jijadisti avevano portato con se le religiose, trasferendole poi nella vicina città di Yabrud, roccaforte dei ribelli, assediata dall’esercito siriano.
Il 9 febbraio il canale panarabo al-Jazeera, sovvenzionato come gli jihadisti dalla dinastia del Qatar, aveva diffuso un video che mostrava le suore rapite e riportava la richiesta dei sequestratori del rilascio di un migliaio di combattenti prigionieri.
Per la liberazione di oggi, avvenuta nei pressi di Jdaydet Yabouss, in Siria, ha comunque operato l’intelligence qatariota, anche perché il rapimento di anziane suore inermi ha gettato discredito sul Qatar stesso e, mediaticamente, ha contribuito ad alienare le simpatie dell’opinione pubblica cristiana nei confronti dell’opposizione al regime di Bashar al-Assad. Altro religioso in mano agli jihadisti, è il gesuita Paolo Dall’Oglio, rapito il 27 luglio 2013.
L’agenzia ufficiale siriana di stampa “Sana” ha comunque riportato che per la liberazione delle suore sono state scarcerate 153 donne detenute nelle carceri della Siria.
Nato nel 2011 con l’inizio della crisi siriana, il Fronte al-Nusra, composto per lo più da jihadisti provenienti da fuori, come nordafricani, ceceni, kazaki e soprattutto dalla Penisola Arabica, combatte oggi sia contro l’esercito regolare che contro gli insorti; si prefigge la creazione di un’”umma”, cioè di una grande comunità sovranazionale sunnita, ma in passato si è reso protagonista di esecuzioni sommarie e di stragi di civili. Il 13 aprile dello scorso anno ha giurato fedeltà al leader di al-Qaeda al-Zawahiri e si è dichiarato parte dello stesso gruppo, pur volendo mantenere una netta separazione con i cugini dello “Stato libero dell’Iraq e del Levante” (Isil), altro fronte qaedista attivo in Siria.
Tuttavia nel novembre del 2013 il capo di al-Qaeda ha comunicato di aver disposto lo scioglimento dell’Isil e che il Fronte al-Nusra è una “branca indipendente” della jihad globale in Siria, lasciando intendere che sfugge al suo controllo; il 5 febbraio scorso la BBC ha riportato una nuova dichiarazione di al-Qaeda secondo cui è stato confermato che l’Isil “non è una branca di al-Qaeda, la quale non è responsabile delle sue azioni”. Nella nota è stato inoltre riportato che lo stesso leader al-Zawahiri aveva bloccato un tentativo di fusione dei due gruppi operativi in Siria, di al-Nusra e dell’Isil.