Somalia. Il Fmi riprende i contatti con Mogadiscio

di Giacomo Dolzani –

Dopo ben 22 anni dall’incrinarsi dei rapporti fra Somalia e Fondo Monetario Internazionale (Fmi), principalmente dovuto allo scoppio della guerra civile nel paese africano all’inizio degli anni ’90, la Banca Mondiale ha finalmente riconosciuto il governo di Mogadiscio insediatosi nel settembre 2012 dopo una lunga fase di instabilità, che per certi versi continua ancora oggi, anche se in misura minore e solo in certe aree del paese.
Negli ultimi anni infatti la Somalia è stata teatro di conflitti tra truppe governative e ribelli islamici del gruppo al-Shabaab, affiliati ad al-Qaeda, che prima di essere sconfitti da una coalizione internazionale, avevano occupato il paese. Con un’avanzata verso sud dell’esercito regolare somalo affiancato da truppe Amisom, la missione delle Nazioni Unite nel paese, e l’intervento della marina militare keniota sulla roccaforte islamista Chisimaio, cittadina della Somalia meridionale che fungeva da campo base dei guerriglieri, nel settembre dello scorso anno si è giunti alla vittoria sui ribelli.
Nonostante nell’entroterra somalo sia ancora attiva la resistenza islamista il paese gode di una situazione più stabile, cosa che ha portato oggi il Fmi a rivedere le proprie posizioni, offrendo quindi consulenze ed assistenza tecnica al governo di Mogadiscio, pur non essendo ancora disponibile a concedere prestiti, a causa principalmente del debito pubblico e delle precarie condizioni economiche nazionali.