SUD SUDAN. Ripreso invio petrolio a mar Rosso attraverso Sudan

Ansa

Il petrolio estratto nei giacimenti del Sud Sudan e’ stato avviato di nuovo verso i terminali del Mar Rosso dopo oltre due anni di interruzione e nei prossimi giorni – annuncia Khartoum – il presidente del Sudan, Omar el Bashir, e quello del Sud Sudan, Salva Kiir Mayardit, interverranno ad una cerimonia per l’arrivo dell’ ‘oro nero’ alle stazioni per l’imbarco sulle petroliere. Ne ha dato notizia il semiufficiale organismo di informazione ‘Sudanese Media Center’, citando il presidente della commissione difesa, sicurezza ed esteri del parlamento sudanese, Mohamed Hassan Al Amin. Appena rientrato da un viaggio nella capitale del Sud Sudan, Juba, e facendo riferimento ad un ”notevole positivo cambiamento nella posizione dei dirigenti sudsudanesi”, Al Amin ha annunciato che il flusso di petrolio proveniente dal sud ha raggiunto la citta’ di Al Jabalain, al confine tra i due paesi. Il parlamentare, che guidava un gruppo di colleghi, ha sostenuto che durante un incontro il presidente Salva Kiir ha accolto come ”storica” la visita della delegazione, promettendo presto in cambio una visita in Sudan. Se i rapporti tra i due governi sembrano avviati a maggiore collaborazione rispetto al passato – il Sud Sudan aveva sospeso l’invio di petrolio verso i terminali di Port Sudan in seguito alla richiesta fatta di Khartoum di esosi pagamenti di nolo seguita alla proclamazione di indipendenza della parte meridionale del paese nel luglio 2011 – ancora zone di conflitto alimentano le tensioni tra aree diverse dei due paesi. Il canale tv Ashorooq ha dato notizia della visita di Bashir in aree del Kordofan del Nord dove l’esercito di Khartoum avrebbe appena sconfitto i ribelli del Fronte Rivoluzionario Sudanese (Srf), una delle forze di opposizione al governo sudanese, che Khartoum sostiene sia appoggiata da Juba. Elementi dell’Srf controllerebbero un’altra citta’, Abu Karshoulah, nei dintorni della quale elicotteri sudanesi avrebbero attaccato un luogo in cui erano riuniti una cinquantina di dirigenti dell’organizzazione. Altri scontri vengono infine segnalati nel Darfur.