Tap. Manifestanti Notap bloccano autobotte; ma trasportava l’acqua per gli ulivi

di Giacomo Dolzani – 

La rimozione delle barricate di detriti realizzate dai manifestanti che protestano contro la realizzazione del tratto pugliese del Trans Adriatic Pipeline (Tap), il gasdotto che consentirà al gas azero estratto nel Caspio di fluire verso l’Italia, completata ieri dalle forze dell’ordine, non ha impedito ad alcuni facinorosi di bloccare nuovamente l’accesso al cantiere (l’area del microtunnel a San Basilio) ad uno dei mezzi adibiti ai lavori che però, in questo caso, era proprio l’autobotte della ditta Mello che trasportava l’acqua per fornire agli ulivi, provvisoriamente espiantati e messi in sicurezza, il necessario supporto idrico, il quale è ormai interrotto da 8 giorni a causa della protesta.
Subito è infatti arrivata la reazione dell’ufficio stampa di Tap che ha diramato un comunicato in cui si legge: “Viene per l’ennesima volta confermato che ai manifestanti e agli attivisti del presidio delle piante di ulivo non importa assolutamente nulla. E che un’area del territorio nazionale, un’area del territorio di Melendugno è da tempo sostanzialmente sottratta alle leggi della Repubblica, in balia della violenza esercitata da un piccolissimo gruppo”.
La tubazione del Tap, raccordandosi con il Trans Anatolian Pipeline (Tanap) a Kipoi, nella Grecia orientale, attraverserà tutta la parte settentrionale della penisola ellenica (550km), percorrendo poi da est ad ovest l’intera Albania (215km) fino al terminale di Seman, dove comincerà il tratto sottomarino sul fondale adriatico (105km), il quale terminerà a Melendugno, comune pugliese, il quale sarà interessato da un tratto di 8km di tubazioni (sugli 878km totali). Per realizzare questo breve tratto (che sarà comunque in gran parte interrato) è previsto l’espianto di circa 200 ulivi, che verranno poi nuovamente ripiantati nella loro posizione originaria ad opera conclusa.
L’avvio dei lavori ha però scatenato le proteste di parte della comunità e delle istituzioni locali che, oltre ad essere ricorse alle vie legali (uscendone sempre sconfitte) hanno organizzato manifestazioni di protesta contro l’azienda.
Ad opera terminata attraverso il Tap fluiranno circa 20 miliardi di metri cubi di gas naturale ogni anno, i quali rappresenteranno per l’Italia e per l’Europa una fonte di metano alternativa al gas africano e russo, incrementando l’indipendenza energetica dei paesi Ue.

Twitter: @giacomodolzani