Tap. Nuovo attentato incendiario: molotov contro sede pugliese ditta Mello

di Giacomo Dolzani – 

È stato registrato questa notte un nuovo attentato contro una delle ditte che collaborano con Tap AG per la realizzazione del Trans Adriatic Pipeline (Tap), il gasdotto che, partendo dalla città greca di Kipoi, attraversando il nord della penisola ellenica (550km) e l’intera Albania (215km), dopo un tratto sottomarino di 105km sul fondale del mar Adriatico terminerà a Melendugno, in Puglia, dove si trova l’ultimo tratto di tubazione, lungo 8km.
Secondo quanto riferito in un comunicato diffuso da Tap, alle 2:10 del mattino di ieri degli sconosciuti hanno lanciato alcune bombe molotov contro la sede della ditta Mello s.p.a., situata a Carmiano (Le), causando però solo danni minori.
Mello è la ditta che si occupa di accudire le piante di ulivo che sono state temporaneamente trasferite per realizzare la condotta e che, a lavori terminati, verranno ripiantate nella loro posizione originaria. È già la seconda volta che la ditta è vittima di violenze da parte di chi si oppone alla realizzazione dell’opera (i cosiddetti No Tap): il 18 maggio scorso i suoi mezzi da lavoro erano infatti stati oggetto di danneggiamenti da parte di gruppi di militanti.
Immediata la reazione di Tap che, tramite il suo ufficio stampa, ha espresso la propria vicinanza al suo partner: “Tap esprime di nuovo la sua piena solidarietà alla ditta Mello, a Lucio Mello e a tutti i suoi collaboratori vittime di un atto brutale, ingiustificabile e ‘a freddo’, chiaramente volto a far salire la tensione dopo un lungo periodo di tranquillità e all’esordio della stagione turistica.
Tap si augura che nessuno voglia sottovalutare la gravità dell’episodio e che, difronte alla replica dell’attentato la solidarietà a chi è stato colpito e la difesa della civiltà del confronto siano unanimi”.
Dopo le numerose cause vinte da Tap contro chi si opponeva all’opera e la definiva dannosa o inutile, gli atti intimidatori ed i danneggiamenti al cantiere (spesso deleteri anche per quegli ulivi che i manifestanti dicono di voler difendere) sono aumentati, nel tentativo di fermare i lavori con la violenza.
Ad opera terminata attraverso il Tap fluiranno circa 20 miliardi di metri cubi di gas naturale ogni anno, estratti nel giacimento azero di Shah Deniz II, i quali rappresenteranno per l’Italia e per l’Europa una fonte di metano alternativa al gas africano e russo, incrementando l’indipendenza energetica dei paesi Ue.

Twitter: @giacomodolzani