Tunisia. Aumentano le entrate del turismo

di Giuseppe De Santis –

La Tunisia, che sta attraversando una grave crisi economica, ha attirato l’attenzione del governo italiano perché da questo paese arrivano migliaia di immigrati che attraversano il mare, ed è chiaro che solo aiutando a migliorare le condizioni economiche di questo paese sarà possibile contrastare l’immigrazione clandestina.
Alla base della crisi finanziaria tunisina sta il fatto che questo paese importa molto di più di quello che esporta, e in mancanza di entrate alternative le riserve di valuta pregiata tendono a diminuire impedendo l’acquisto di derrate alimentari e altri prodotti di prima necessità dall’estero.
Di recente l’Unione Europea ha approvato un pacchetto di aiuti e il governo italiano sta facendo pressione sul Fondo Monetario per un prestito, ma questo non è facile perché in cambio dell’erogazione di qualsiasi somma il Fondo Monetario vuole che il governo tunisino tagli i sussidi al pane e ad altri prodotti alimentari, una misura che i politici della Tunisia non vogliono attuare perché verrebbero ad essere danneggiate le fasce più povere della società.
Al momento non ci sono progressi nelle trattative tra governo tunisino e Fondo Monetario e la situazione resta difficile, ma anche in questo quadro negativo esistono segnali di speranza che provengono dal settore turistico.
Da sempre la Tunisia è un’importante meta turistica e il settore del turismo impiega centinaia di migliaia di persone e fornisce valuta pregiata, e per tale motivo le autorità tunisine hanno accolto positivamente la notizia che quest’anno il numero di turisti è tornato ad aumentare.
A tale proposito è degno di nota il fatto che dall’inizio dell’anno fino al 20 luglio le entrate turistiche sono aumentate del 51% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e del 25% rispetto allo stesso periodo del 2019, e tutto questo si è tradotto in entrate per 1,07 miliardi di dollari; dal momento che la stagione turistica non è ancora finita, questa cifra sembra destinata a salire, cosa che rappresenta un’importante boccata d’ossigeno per l’economia.