TUNISIA. Dialogo Nazionale rimandato a domani, empasse sulla questione delle elezioni

di Ismahan Hassen –

tunisia voto 2I partiti politici che partecipano al Dialogo nazionale hanno ripreso, sabato 5 giugno, la discussione sulle prossime elezioni presidenziali e legislative.
In un comunicato stampa, il segretario generale dell’Unione generale dei lavoratori tunisini (UGTT), Bouali Mbarki, ha spiegato che a questo proposito il presidente Nidaa Tunes, Beji Caid Essebsi, avrebbe proposto l’organizzazione, in primo luogo, di un primo turno di elezioni presidenziali e poi lo svolgimento del secondo turno, in concomitanza con quelle legislative.
Sebbene nel corso della seduta si sia più volte ribadito quanto il consenso sia lo strumento maggiormente necessario per gestire l’intera tornata elettorale, il presidente dell’Ufficio politico di Ennahda, Ameur Larayedh, non ha però voluto esprimere il suo parere sulla proposta, limitandosi a ribadire soltanto che essa sarà valutata dagli esponenti ai vertici del suo partito.
In questo stesso contesto invece, il portavoce del Fronte Popolare, Hamma Hammami, si è chiaramente opposto alla proposta di Nidaa Tunes (suo alleato nell’Unione per la Tunisia), poiché tale soluzione non arriverebbe a condurre, secondo lui, alla formazione di un parlamento pluripartitico.
Le differenti visioni di veduta non sembrano però fermarsi soltanto al silenzio di Ennahda e alla posizione di Hammami, anche all’interno dello stesso Fronte Popolare, ad esempio, le opinioni sono molto divergenti tra il Partito dei Lavoratori, la Corrente popolare, il Movimento dei democratici socialisti (MDS) e il Movimento Tunisino, che sostengono lo svolgimento prioritario delle elezioni presidenziali; e invece il Partito dei patrioti democratici uniti (Watad), che supporta il contrario.
Nell’Unione per la Tunisia poi, come già osservato, mentre Nidaa Tunes invoca all’organizzazione delle elezioni presidenziali prima di quelle legislative, al-Massar non fa mistero della sua opposizione a questa visione.
In questo clima di molteplici visioni contrastanti, non mancano poi anche altri partiti politici, come al-Moubadara, Ettakatol e l’Unione Patriottica Libera (UPL), che concordano invece con la proposta avanzata da Caid Essebsi. Da parte sua, nonostante l’apparente silenzio stampa, il movimento Ennahda sembra poi essere propenso verso l’organizzazione prioritaria delle elezioni legislative, così come fanno i partiti Afek Tunes, Alleanza Democratica e il Partito Liberale Maghreb.
Tuttavia, in una dichiarazione ai media poco prima dell’inizio della riunione dello scorso mercoledì mattina, Ameur Larayedh, avrebbe detto che se non verrà raggiunto nessun compromesso sulla tenuta di queste elezioni, il movimento islamista ritornerà alla sua posizione originaria, quella a favore dello svolgimento di elezioni legislative e presidenziali simultanee.
Il Dialogo Nazionale, ripreso in questi giorni, non sembra quindi riuscire ancora a registrare un accordo unanime sulla questione dell’ordine di priorità da attribuire alle elezioni presidenziali e legislative.
Così, i partecipanti al Dialogo Nazionale hanno preferito concludere la seduta, riportando la discussione della tempistica elettorale a mercoledì 11 giugno.