Tunisia. Omicidio Belaid: scontri nel paese. Sciolto il Gabinetto, le opposizioni si ritirano dall’Assemblea

di Saber Yakoubi –

Tunisi. Nessuno ha osato pensare che il conflitto politico in Tunisia si sarebbe potuto trasformare un giorno in un terribile fatto di sangue. La Tunisia si è svegliata ieri con una notizia che ha degli incredibile e che rischia di far entrare il paese in un vicolo ceco. Alcune voci del mondo dell’informazione hanno definito quanto accaduto come una grave trauma e che molto probabilmente la Tunisia vivrà l’esperienza libanese degli anni Ottanta.
Chokri Belaid, ucciso in mattinata mentre usciva di casa, era un brillante avvocato e feroce oppositore al regime di Ben Ali, era considerato un uomo di estrema sinistra ed era segretario generale del movimento Nazional-democratico; alcuni mesi fa il suo partito e quello dei Lavoratori comunisti, guidato da Hamma al-Hammami, si erano fusi, prendendo il nome di “Fronte popolare”.
Notizie Geopolitiche, presente in Tunisia, ha potuto appurare che nel mondo della politica, al momento, non vengono formulate accuse attendibili verso nessuno, mentre il ministro degli Interni si è da subito dimesso in considerazione del proprio fallimento nella gestione della Sicurezza; a ruota il primo ministro Hammadi Jebali, segretario generale di Ennahda, ha sciolto il governo annunciando la sostituzione del dei ministri con esperti tecnici. Le opposizioni si sono ritirate dall’Assemblea costituente.
La Tunisia vive oggi un assassinio di carattere politico, un fatto senza precedenti nella storia della politica tunisina, le cui conseguenze sono imprevedibili: già poche ore dopo l’efferato omicidio, Tunisi e le altre principali città del paese sono diventate teatro di dure contestazioni e di scontri anche con le Forze dell’ordine, nonostante la condanna per l’accaduto fosse unanime.
Abou Iadh, riconducibile al movimento salafita, latitante, era stato intervistato alcuni giorni fa, ma l’intervista era stata sequestrata dal magistrato senza essere trasmessa in tv: pubblicata quindi su Youtube, ha riportato alcuni passaggi dove l’attivista islamico metteva in guardia su possibili attentati nei confronti di politici tunisini ed ancora che il paese è di interesse dei Servizi francesi i quali vorrebbero, secondo lui, far fallire il movimento islamico legando le tensioni a quando sta accadendo in Mali.
Il portavoce del ministro degli Interni, Khaled Tarrouch, ha riferito che l’omicidio è stato opera di killer professionisti, che è avvenuto alle sette del mattino mentre la vittima usciva di casa per recarsi a lavoro; vi sono stati 4 colpi di arma da fuoco esplosi da due persone che, secondo testimoni, hanno lasciato sul posto una moto.
Le polemiche sono comunque destinate ad aumentare e non in pochi invocano una nuova rivoluzione in quanto la troika al governo non sembra essere in grado di svolgere le proprie funzioni; intervenendo ad una conferenza stampa, il Segretario generale della Fronte Popolare Hamma al-Hammami, ha imputato ad Ennahda l’efferato assassinio. Per oggi è previsto uno sciopero generale.