di Shorsh Surme –
Gli elettori turchi hanno voluto punire il presidente Recep Tayyip Erdogan e il Partito Giustizia e Sviluppo (AKP) alle elezioni amministrative. Il risultato conferma infatti che l’opposizione rimane una forza politica nazionale e che la leadership del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu ne è uscita rafforzata, cosa questa che lo pone come possibile futuro rivale del presidente.
Imamoglu, candidato del Partito popolare repubblicano, ha annunciato la sua vittoria alle elezioni a sindaco della città più grande della Turchia con il 51% delle preferenze. Sconfitto l’ex ministro Murat Kurum, fedelissimo di Erdogan, che ha ottenuto il 39% dei voti.
Tale risultato rappresenta la peggiore sconfitta per Erdogan e il Partito Giustizia e Sviluppo dopo più di due decenni al potere, e potrebbe essere un indicatore di un cambiamento nel panorama politico del paese. In un discorso pronunciato dopo mezzanotte, Erdogan ha descritto il risultato elettorale come un “punto di svolta”.
“Il sostegno e la fiducia che i nostri cittadini ripongono in noi sono evidenti”, ha detto Imamoglu, 53 anni, ex uomo d’affari entrato in politica nel 2008 e ora considerato dagli analisti un potenziale contendente alla presidenza.
Nella capitale Ankara migliaia di persone si sono radunate di notte sventolando le bandiere del Partito popolare repubblicano, in attesa del discorso del sindaco Mansur Yavas, che ha sconfitto il suo rivale Turgut Altinok del Partito Giustizia e Sviluppo in quello che è stato un altro duro colpo per Erdogan.
Per l’agenzia statale Anadolu il Partito Giustizia e Sviluppo e il suo principale alleato hanno perso le elezioni in 10 grandi città, tra cui Bursa e Baliqasir, nel nord-ovest del Paese.
I risultati hanno mostrato che il Partito popolare repubblicano è in testa a livello nazionale con circa l’1% dei voti per la prima volta in 35 anni.
Mert Arslanalp, professore assistente di scienze politiche all’Università Bogazici di Istanbul, ha affermato che questa è la “più grave sconfitta elettorale” per Erdogan da quando è salito al potere nel 2002.