Tutti guardano alla Siria. Ma sono oltre 3mila in pochi giorni le vittime degli scontri interetnici nel Sudan del Sud

di Enrico Oliari –

Mentre l’attenzione del mondo è concentrata sulla rivolta siriana e sui cristiani colpiti in Nigeria dai militanti del Boko Haram, è passata quasi in sordina la notizia degli scontri etnici che stanno percorrendo la neonata e martoriata repubblica del Sudan del Sud, dove, a quanto si apprende, sono già oltre 3mila le vittime accertate.
La scintilla era scoppiata nei giorni scorsi nello stato di Jonglei, dove le violenze avevano assunto livelli preoccupanti ed oggi, a quanto ha spiegato commissario per la contea di Pibor, Joshua Konyi, si parla di omicidi di massa e di massacri.
“Abbiamo contato i corpi  – ha spiegato Konyi  – e abbiamo calcolato che 2.182 donne e bambini e 959 uomini sono stati uccisi”.
A questi dati va aggiunto anche il migliaio di bambini scomparsi dall’ospedale di Medici Senza Frontiere di Pibor dopo che circa 6mila giovani della tribù dei Lou Nuer lo avevano saccheggiato ed avevano bruciato decine di capanne ed edifici della città, terra della tribù dei Murle.
Questo pomeriggio le truppe governative sud-sudanesi sono intervenute per respingere, sempre a Pibor, un’offensiva dei Lou Nuer ed il ministro dell’Informazione, Barnaba Marial Benjamin, ha fatto sapere che la città è tornata sotto il controllo delle truppe governative e delle Nazioni Unite.
Il coordinatore umanitario regionale dell’Onu, Lise Grande, intervistato dall’Afp, ha lanciato un appello affinchè ”vengano aiutati i migliaia di sud sudanesi colpiti dai recenti episodi di violenza”-
Il Sudan del Sud è una nazione che si è separata dal Sudan solo nel luglio dell’anno scorso, dopo essere per decenni stata teatro di aspri scontri, sia in occasione della Prima che della Seconda guerra civile sudanese con le quali l’Esercito Sudanese di Liberazione Popolare (ESLP) ha ottenuto la secessione da Khartoum. La popolazione stimata è di circa 8,2 milioni di abitanti, il presidente è Salva Kiir Mayardit.
L’economia del Sudan del Sud è una delle più deboli del mondo, mancano le infrastrutture ed il tasso di mortalità materna e di analfabetizzazione femminile sono i più alti in assoluto. A trainare il mercato vi è la produzione e l’esportazione del legname e dell’energia elettrica, come pure lo sfruttamento delle risorse minerarie e, in parte, petrolifere.