Ucraina. Mariupol quasi completamente distrutta. Zelensky, ‘l’occidente deve mostrare coraggio’

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Continua ad essere drammatica la situazione a Mariupol, dove i russi hanno preso parte delle periferie nel tentativo di accerchiare i combattenti ucraini. L’obiettivo dei russi è duplice: garantire una continuità territoriale tra Donbass e Crimea e annientare il battaglione Azov, in base alle loro accuse tollerato se non istituzionalizzato negli anni da Kiev nonostante i gravi crimini commessi a Lugansk e Donetsk contro la minoranza russofona, compresi eccidi di famiglie e torture.
Il battaglione Azov, che a Mariupol ha la propria sede amministrativa, si ispira al nazionalismo di destra ed è composto anche da un 30% di neonazisti dichiarati, alcuni dei quali provenienti da Italia, Svezia, Spagna e Francia. Lo stesso stemma del battaglione riprende un simbolo medioevale riutilizzato poi da unità militari delle SS impegnate nell’offensiva contro l’Unione Sovietica.
Già nel 2016 un rapporto dell’Osce riportava dell’uccisione di massa di prigionieri da parte del battaglione Azov, dell’occultamento di cadaveri nelle fosse comuni e di torture fisiche e psicologiche.
Mariupol, che conta mezzo milione di abitanti, è ormai un cumulo di macerie, e le informazioni indicano che nel bombardamento del teatro del 16 marzo sarebbero morti 300 civili.
Oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lamentato su Facebook “l’impossibilità di difendere Mariupol senza carri armati e aerei”, chiedendosi polemicamente se “Chi guida la comunità Euro-atlantica è ancora Mosca, attraverso l’intimidazione?”.
Zelensky continua a chiedere armi pesanti all’occidente, cosa che potrebbe portare a un’escalation, carri armati che “ce li hanno i nostri partner, ma li lasciano a prendere polvere. Dovrebbero mostrare almeno l’1% del loro coraggio”.
Il presidente ucraino si chiede, polemicamente, nel video pubblicato su FB: “Chi guida la comunità Euro-atlantica? È ancora Mosca, attraverso l’intimidazione?”
“E’ impossibile salvare Mariupol senza altri tank e aerei”: lo ha detto il presidente ucrainoVolodymyr Zelensky in un nuovo video – citato dal Kyiv Independent – in cui torna a chiedere nuovi aiuti militari all’Occidente denunciando la lentezza nelle forniture al suo Paese. “Chi guida la comunità Euro-atlantica? E’ ancora Mosca, attraverso l’intimidazione?”, si è chiesto polemicamente.
Il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenk, ha detto all’agenzia Unan che oltre la metà della popolazione è stata evacuata, che sono state distrutti 2.600 edifici e che sono rimaste uccise migliaia di persone. “Serve un’evacuazione completa”, ha aggiunto.
Anche oggi si sono susseguiti bombardamenti a Leopoli e a Kiev, mentre combattimenti sono in corso a Kharkiv e a Kherson, dove sono attive operazioni ucraine di controffensiva. Una palazzina è stata colpita a Mykolaiv, città che gli ucraini hanno ripreso, chiudendo ai russi al momento la possibilità di arrivare a Odessa via terra.
I militari regolari hanno respinto incursioni e tentativi di sbarco a Odessa, mentre le navi russe continuano in un gioco di avvicinamento ed allontanamento.
Stando alle informazioni degli ucraini, nel Donbass i russi sarebbero ricorsi a munizioni al fosforo e a grappolo, vietate dalle convenzioni.