Ucraina. Omicidio Zakharchenko; la Russia punta il dito contro l’Ucraina

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Dalla Russia è arrivata una dura reazione circa l’uccisione due giorni fa del presidente dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Alexander Zakharchenko: il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato in conferenza stampa che “si tratta senza alcun dubbio una provocazione”: “La morte di Zakharchenko – ha aggiunto – aggraverà certamente le tensioni nella regione” e influenzerà il processo di pace uscito dagli accordi di Minsk II.
Il 42enne Alexander Zakharchenko, dal 2014 premier e dal 2015 presidente dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, è rimasto vittima di un attentato dovuto ad un ordigno esplosivo piazzato in un locale ove era solito bere il caffè, e della cosa le autorità di Donetsk hanno accusato “sabotatori ucraini”: Denis Pushilin, presidente del Consiglio del Popolo di Donetsk, ha affermato che “Si tratta di un’altra aggressione da parte dell’Ucraina” e che vendicheremo la morte di Zakharchenko”.
L’Sbu, l’intelligence ucraina, si è dichiarata estranea ai fatti ritenendo che i responsabili vadano ricercati nei “conflitti interni” alle nuove oligarchie di Donetsk e ai loro affari poco limpidi.