UCRAINA. Timoshenko scatena piazza pro-Ue, resta spiraglio per accordo

Agi

timoshenkoAll’indomani della decisione del governo ucraino di congelare la firma dell’accordo di associazione con l’Ue e di riprendere il dialogo con la Russia, la partita tra Kiev, Bruxelles e Mosca sembra ancora aperta.
Dopo l’appello alla mobilitazione dall’ex premier Yulia Timoshenko, nella capitale ucraina centinaia di manifestanti dell’opposizione hanno occupato piazza Indipendenza e a Leopoli in 3mila sono sfilati in corteo.
Il commissario Ue per l’Allargamento, Stefan Fuele, ha fatto sapere di “non aver completamente abbandonato” l’idea di riuscire a firmare l’intesa con l’Ucraina al vertice di Vilnius del 28 novembre.
Ai giornalisti, Fuele ha ricordato che manca ancora una comunicazione ufficiale da parte di Kiev di voler sospendere il processo di avvicinamento in corso. Da parte sua, il premier Mykola Azarov, davanti al Parlamento riunito, ha assicurato che non si è trattato di una scelta strategica, ma dettata da considerazioni economiche. “La decisione di sospendere la firma dell’accordo di associazione con l’Ue é difficile ma é l’unica possibile nell’attuale situazione economica in Ucraina”, ha sottolineato Azarov. Affermazioni accolte dalle grida dei deputati dell’opposizione, che hanno urlato “vergogna”, lanciando fogli nella sua direzione e dispiegando bandiere dell’Ucraina e dell’Ue fianco a fianco. Dall’ospedale di Kharkiv in cui è piantonata, la Timoshenko ha paragonato la decisione di Kiev al putsch comunista dell’agosto 1991 in Russia e ha chiesto alla popolazione di scendere in piazza per protestare. In una missiva letta dal suo avvocato, Sergiy Vlasenko, l’ex ‘pasionaria’ della Rivoluzione arancione ha esortato il suo avversario, il presidente Viktor Yanukovich, a non commettere “l’errore della vita”. Firmare l’intesa con Bruxelles, ha aggiunto, é “la tua unica chance di sopravvivere come politico”.
Quanto alla Russia, di fronte alle accuse di Bruxelles di indebite pressioni di Mosca su Kiev, Putin ha replicato con fermezza, negando qualsiasi ingerenza ma parlando al contrario di ricatto da parte dell’Occidente. “Abbiamo sentito minacce dai partner europei contro l’Ucraina”, ha affermato il leader del Cremlino, “questa e’ pressione, questo è ricatto”.