di Giacomo Dolzani –
Continua a riscaldare gli animi lo scandalo denominato Datagate, relativo alla campagna di spionaggio ai danni di politici e funzionari di paesi esteri, messa in atto dalla Nsa (National Security Agency), l’organismo del governo americano che dovrebbe avere il compito di garantire la sicurezza interna, ma che, dopo le rivelazioni di Assange, si è rivelato essere anche uno strumento di Washington per carpire dati e comunicazioni riservate.
Sotto l’occhio della Nsa sarebbero infatti finiti ambasciatori, presidenti, ministri e funzionari di ogni ordine e grado anche di paesi alleati degli Stati Uniti, molti dei quali europei; solo da poco si è saputo che ad essere intercettato era anche il cellulare della cancelliera tedesca, Angela Merkel, infuriatasi con Obama in seguito alla rivelazione.
Il Commissario europeo per il mercato interno, Michel Barnier, ha infatti espresso in un tweet, utilizzando parole forti, tutta la sua indignazione, attaccando esplicitamente gli Usa, si legge infatti: “Quando è troppo è troppo: tra amici deve esserci fiducia. È stata compromessa. Ci aspettiamo in fretta risposte dagli americani”.
