Ue. Risposta alla crisi: rafforzare la capacità di protezione civile

di Mautizio Molinari *

Il Parlamento europeo chiede che il Meccanismo di protezione civile dell’UE sia potenziato in modo che l’UE possa rispondere meglio alle emergenze su larga scala come COVID-19.
Il Meccanismo di protezione civile dell’UE (UCPM) ha è stato impiegato con successo per aiutare gli Stati membri a salvare vite umane anche durante la crisi COVID-19, coordinando e assistendo gli sforzi di protezione civile. Attrezzature mediche come ventilatori, dispositivi di protezione personale e forniture di laboratorio sono state acquistati attraverso rescEU per sostenere i servizi sanitari nazionali durante la pandemia. Proprio questa settimana, è stato utilizzato per convoglirare ulteriori aiuti ai rifugiati di Lesbo, dopo l’incendio del campo profughi di Moria.
Tuttavia la pandemia ha anche mostrato i limiti della capacità di risposta alle crisi, quando molti Stati membri sono colpiti contemporaneamente dalla stessa emergenza. Il Parlamento vuole quindi rafforzare il ruolo dell’UE attraverso rescEU per garantire che gli Stati membri dipendano solo dai propri mezzi e dal sostegno volontario di altri paesi, quando affrontano tali emergenze.
Nei negoziati in corso sul bilancio dell’UE e sul Fondo di ripresa, il Parlamento sostiene un significativo aumento del bilancio proposto dalla Commissione.
Il Parlamento vuole che sia stanziato un importo significativamente maggiore per l’acquisto di nuove attrezzature, materiali e risorse, per poter rispondere in modo rapido ed efficace alle emergenze su larga scala o ad eventi che si verificano raramente, ma che hanno un forte impatto, comprese le emergenze mediche come COVID-19.
Per essere più trasparenti sull’uso dei finanziamenti dell’UE, i deputati vogliono anche specificare come il denaro viene distribuito attraverso i tre pilastri del meccanismo: prevenzione, preparazione e risposta.
Dopo la votazione, il relatore Nikos ANDROULAKIS (S&D, Grecia) ha detto: “C’è bisogno di maggiore solidarietà nell’UE. Con le nostre proposte, proteggiamo e assistiamo meglio i cittadini europei, indipendentemente dallo Stato membro in cui risiedono, poiché aumentiamo il tasso di cofinanziamento al 100%, miglioriamo le azioni di prevenzione e diamo alla Commissione la possibilità di acquisire o affittare le capacità necessarie. Il Parlamento è pronto ad avviare i negoziati. Vogliamo che il Meccanismo sia pronto ad affrontare non solo una possibile seconda ondata della pandemia o degli incendi boschivi, ma qualsiasi altro disastro naturale o causato dall’uomo in futuro”.
La relazione è stata approvata con 617 voti favorevoli, 52 contrari e 23 astensioni. Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con gli Stati membri per consentire l’entrata in vigore del rinnovato meccanismo entro gennaio 2021.
Il meccanismo di protezione civile, istituito nel 2013, mirava inizialmente a rafforzare la cooperazione tra paesi per migliorare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle catastrofi. Per mezzo del meccanismo, un paese può richiedere l’assistenza volontaria di altri paesi quando la portata di un’emergenza supera la capacità di risposta.
rescEU è stato creato nel 2019 per consentire all’UE di assistere direttamente gli Stati membri colpiti da catastrofi quando le capacità nazionali sono sovraccaricate. I suoi aerei ed elicotteri antincendio hanno aiutato gli Stati membri a salvare vite umane da terremoti, uragani, inondazioni e incendi boschivi e hanno contribuito all’evacuazione di cittadini UE. Nell’attuale crisi COVID-19, ha facilitato il rimpatrio di oltre 75.000 cittadini. Inoltre, per sostenere i servizi sanitari nazionali durante la pandemia, sono state fornite attraverso rescEU attrezzature mediche quali ventilatori, dispositivi di protezione individuale e strumenti terapeutici.

* Responsabile Media del Parlamento europeo in Italia.