Uganda. Tre morti in un attentato jihadista

di Nicola Comparato

Un attentato di matrice jihadista ha ucciso nei giorni scorsi tre persone in Uganda, all’interno del Parco Nazionale Queen Elizabeth, al confine con la Repubblica Democratica del Congo. Si tratta di un cittadino britannico, di uno sudafricano e del loro autista ugandese: i tre stavano visitando il parco alla ricerca dei gorilla di montagna. La polizia ugandese ha identificato come responsabili le Adf (Forze Alleate Democratiche), un gruppo ribelle jihadista affiliato allo Stato Islamico dal 2018.
Inizialmente le Adf erano emerse per l’obiettivo di rovesciare il governo del presidente Museveni, ma successivamente hanno abbracciato l’ideologia dell’Isis in Africa centrale. Il gruppo opera sia in Uganda che nella Repubblica Democratica del Congo, sfuggendo ai tentativi dei due stati di debellarlo con operazioni congiunte. Le Adf fanno parte del progetto dell’Isis di creare un califfato chiamato Iscap (Islamic State Central African Province), che si estenderebbe dalle foreste del Congo fino alle coste del Mozambico, diventando così la terza provincia islamica africana dopo quella del Sahara e dell’Africa Occidentale.
L’agguato in cui sono state uccise le tre persone è stato descritto dal capo della polizia ugandese: il loro veicolo è stato circondato e incendiato lungo le rive del lago Edoardo. Questo tragico evento si inserisce in una serie di attacchi perpetrati dai jihadisti sia in Congo che in Uganda già nelle settimane precedenti. Di fronte a questa minaccia crescente, il governo britannico ha consigliato ai propri cittadini di evitare l’area, poiché gli occidentali sono diventati un obiettivo primario per questi gruppi terroristi.