Usa. Accordo raggiunto: si “spegne” lo shutdown. Default scongiurato in extremis

di Guido Keller –

obama shutdown poverta grandeA meno di 24 ore dal default, cioè dalla mancanza di fondi per finanziare le spese dello Stato federale, è stato finalmente raggiunto a Washington un accordo per porre fine alla situazione di shutdown innescata lo scorso 30 settembre dal rifiuto dei Repubblicani, guidati da Mitch McConnell, di arrivare ad uno sfondamento del debito pubblico, attualmente attestato sui 16.700 mld di dlr: nelle intenzioni dei democratici c’era e c’è tutt’ora il finanziamento del “The Patient Protection and Affordable Care Act”, ribattezzato “Obamacare”, ovvero l’obbligo di assicurazione sanitaria per tutti, magari acquistata a prezzi vantaggiosi su internet, in modo da garantire per 4mila dollari all’anno le cure anche ai 50 mln di americani che fino ad oggi non potevano permettersele, grazie all’intervento pubblico, la “Health Insurance Exchange”.
L’intesa raggiunta permette di finanziare il governo e quindi di sospendere lo shutdown perlomeno fino al 15 gennaio, e di aumentare il tetto del debito fino al 15 febbraio.
Lo shutdown ha messo sulla strada 700mila lavoratori pubblici impiegati nei servizi federali non necessari alla sicurezza, come biblioteche, parchi nazionali, musei e personale civile delle basi militari.
Al Senato il fronte dei Repubblicani ha iniziato a scricchiolare già da qualche giorno, con gli ultraconservatori del Tea Party sempre più indeboliti dalle defezioni di coloro che proprio non se la sentivano di far perdere agi USA, come aveva minacciato l’agenzia di rating Fitch, la “tripla A”.
Ed oggi in particolare sono andati avanti, febbrili, le trattative per evitare che il Paese finisse nel baratro del default, ovvero di arrivare al punto in cui il dipartimento del Tesoro iniziasse a non avere più i liquidi necessari per sostenere le spese federali.
Ora, in quella che è una corsa contro il tempo, l’accordo viene portato al vaglio della Camera che, salvo sorprese, lo approverà.