UCRAINA. Kiev si avvicina all’Ue: attriti sulla questione del gas russo

di Fabrizio Montagner –

gas pipelineNuovi (previsti) attriti fra Russia ed Ucraina sul tema del gas, complice la decisione di Kiev, davanti all’aut aut, di rinunciare all’Unione doganale con Mosca per entrare nell’orbita dell’Unione europea: da quanto si è appreso, gli ucraini starebbero tentando di ritoccare in modo unilaterale il prezzo delle importazioni di gas, anche perché, come aveva riferito in passato il Primo ministro Nikolaj Azarov, “A un prezzo simile abbiamo già diminuito (l’importazione di gas) e continueremo a farlo. Nel lungo termine, e non sono parole al vento, l’Ucraina smetterà del tutto di acquistare il gas a quel prezzo”.
In realtà i prezzi stabiliti di 410 dlr per 1000 mq risalgono a contratti siglati quanto era premier Yulia Timoshenko e sono validi fino al 2019; nel 2012 la Naftogaz ucraina ha acquistato 32 mld di mq di gas dalla Gazprom, ma l’obiettivo che si pone Kiev è importare gas dall’Europa e ricercarlo nel proprio sottosuolo, oltre che di aumentare l’impiego del carbone.
A Mosca si ritiene che presto l’Ucraina avrà bisogno di un piano di sostegno economico per l’acquisto del gas e comunque i rapporti fra i due paesi peggioreranno: il braccio di ferro sul gas, purtroppo, mette in ombra il ruolo che l’Ucraina potrebbe avere sia che entri a far parte dell’Unione europea, sia che partecipi all’Unione Doganale di Mosca, ovvero di essere l’anello di congiunzione fra i due blocchi.