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Il vulcanico (e irriverente) Donald Trump, dato come ormai certo alla nomination repubblicana, deve oggi fare i conti con le uscite dei due ex presidenti Bush, George H.W. e il figlio George W, secondo cui non sosterranno il candidato repubblicano.
Il portavoce Freddy Ford ha comunicato al Guardian che George W. non intende “partecipare o commentare la campagna elettorale”, mentre Jim McGrath, portavoce di George H.W., ha detto che “A 91 anni, il presidente Bush si è ritirato dalla politica. Ha fatto alcune cose per aiutare Jeb (ritiratosi dalle primarie) ma si è trattato solo di un’eccezione che ha confermato la regola”.
Modi eleganti per dire che la figura di Donald Trump continua ad essere ingombrante nella parte repubblicana e a non piacere ad una parte della formazione di centrodestra.
Dalla corsa alle primarie del partito dell’elefantino si è ritirato ieri anche il governatore dell’Ohio John Kasich, dopo che il principale sfidante di Trump, Ted Cruz, ha lasciato a seguito della sconfitta subita due giorni fa in Indiana, incontrando comunque le parole di calore e di apprezzamento del miliardario newyorkese.
