VENEZUELA. Risolto incidente diplomatico con gli USA

di Salvatore Caruana –

maduro nicolasNella giornata di venerdì il presidente venezuelano Nicolas Maduro si era visto rifiutare il premesso di sorvolare con il suo aereo i cieli di Porto Rico. L’incidente ha scatenato le proteste del governo venezuelano nonché la minaccia di azioni diplomatiche contro gli Stati Uniti.
Il fatto si è risolto nel giro di poche ore e gli Stati Uniti hanno alla fine concesso l’agognato premesso al presidente venezuelano. Calixto Ortega, ambasciatore venezuelano a Washington, ha affermato che l’autorizzazione è stata concessa al termine di durissime contrattazioni.
Il presidente Maduro aveva inizialmente definito la mancata autorizzazione come un atto di aggressione verso il Venezuela.
Roberta S. Jacobson, vice-segretario di Stato americano per gli affari nell’emisfero australe, ha dichiarato invece che non vi è stata alcuna negazione.
In aggiunta i funzionari diplomatici americani hanno detto che il Venezuela non ha osservato le regolari procedure in ordine alla presentazione della richiesta di sorvolare lo spazio aereo americano, ma Washington glielo avrebbe comunque concesso.
Il problema sarebbe nato dal fatto che l’aereo utilizzato dal presidente per il suo volo verso la Cina è avvenuto con un aereo battente bandiera cubana, il che, secondo Marie Harf, portavoce del Dipartimento di Stato venezuelana,  non sarebbe comunque motivazione sufficiente per negare l’autorizzazione.
“Nonostante la petizione non fosse stata inviata correttamente, le autorità statunitensi hanno lavorato con i funzionari venezuelani all’ambasciata di Washington per dare l’autorizzazione al sorvolo nel giro di poche ore”, ha precisato la Harf.
Il presidente venezuelano è finalmente riuscito a partire intorno alle dieci di ieri sera ed è atterrato questa mattina a Pechino.
Nel frattempo è stata risolta anche la questione inerente il rilascio del visto alla delegazione venezuelana per partecipare all’Assemblea delle NU, che si terrà a New York la prossima settimana. L’ambasciatore Ortega ha infatti detto che “il presidente si recherà a New York dopo la sua visita in Cina”.