di Alberto Galvi –
Sono stati sanzionati dagli Stati Uniti il presidente dello Zimbabwe Emmerson Mnangagwa, sua moglie e alti funzionari governativi per il loro presunto coinvolgimento in casi di corruzione e di violazioni dei diritti umani. Nel 2022 gli Stati Uniti hanno sanzionato uno dei figli del presidente, Emmerson Mnangagwa Jr. Le prime sanzioni erano state imposte dopo una campagna di acquisizione forzata delle terre da parte degli agricoltori bianchi. Il governo dello Zimbabwe ha accolto con favore la rimozione di tali misure.
Gli Stati Uniti hanno annunciato le sanzioni, rivolte a tre società e 11 persone tra cui i Mnangagwa, il vicepresidente Constantino Chiwenga e il generale di brigata in pensione Walter Tapfumaneyi, dopo una revisione del programma di sanzioni in vigore dal 2003.
Mnangagwa è accusato di proteggere i contrabbandieri di oro e diamanti che operano nello Zimbabwe, di aver ordinato a funzionari governativi di facilitarne la vendita nei mercati illeciti e di aver accettato tangenti.
Mnangagwa è stato dichiarato vincitore delle elezioni dello scorso agosto, ma secondo gli osservatori internazionali non erano all’altezza degli standard democratici. Mnangagwa ha cacciato dall’incarico un malato Robert Mugabe nel 2017, il quale è morto due anni dopo.